Uno stampato destinato all’osservazione popolare
dovrà contenere delle caratteristiche grafiche di assimilazione diverse
da un catalogo, ad esempio, che interessa dei conoscitori d’arte. Un
volantino dovrà essere coerente al genere di prodotto pubblicizzato e
fedele ai fattori ambientali dei suoi utilizzatori. I cittadini campani,
ad esempio, sono ligi alle tradizioni figurative, alle ampollosità
geometriche: non possiamo sottoporre loro un volantino con ampie aree di
bianco e una grafica avanguardistica, questo comporterebbe diffidenza
non già nei riguardi del tipografo, ma dell’intestatario. In altre
parole il tipografo deve in alcuni casi ridurre la propria cultura
grafica ed abbassarla ad un rango creativo inferiore, modificare le
proprie capacità, dirottandole verso l’indirizzo a cui e destinato lo
stampato. L’avviso murale cittadino, diffusissimo nella terra
vesuviana, impropriamente detto manifesto, forse per estensione,
sarà concepito e interpretato in modo diverso da una carta da lettera,
non solo perché il primo viene osservato a distanza rispetto al
secondo, ma poiché sono due stampati destinati ad osservatori diversi.
Il tipografo, specie quello artigiano, addetto
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alla progettazione, deve essere anche, non dico
psicologo, ma almeno intuitivo e perspicace. Egli deve spaziare la
fantasia e combinare nella maniera migliore le soluzioni teoriche con
quelle pratiche della vita quotidiana, mai trascurando il fattore
ambientale. Oggi però il tipografo della
bottega, in barba agli operatori offset, può valorizzare il vecchio
sistema tradizionale con l’ausilio della sostanza fotopolimerica, la
quale, almeno per la fase creativa, elimina i limiti imposti dal materiale
tipografico a caldo. I fotopolimeri consentono di ottenere i vantaggi
fototecnici dell’offset pur stampando in macchina tipografica lenta, e
sostituiscono degnamente il complesso sistema zincografico eseguito da
specialisti scissi dalle tipografie. Mai nessun tipografo si è cimentato
nella fabbricazione di cliché zincografici
proprio a causa della complessità di esecuzione. I fotopolimeri oggi si sviluppano in acqua
di rubinetto, ma hanno un costo decuplicato rispetto alle lastre offset.
Bisogna riconoscere che la fototecnica consente di evolversi e
spaziare la fantasia creativa. I metodi di elaborazione fotografica
favoriscono soluzioni altrimenti irrealizzabili.
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