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L’ingrandimento o la riduzione di una scritta, la sua inversione in negativo, l’illimitato uso di elementi geometrici curvi sono indispensabili nella grafica corrotta da ogni tipo d'innovazione. L’illustrazione negli stampati è una trovata antichissima, ma oggi viene concepita non solo come elemento complementare più o meno essenziale nel contesto grafico, ma come necessario impasto del nuovo linguaggio grafico a cui l’osservatore moderno si e avvezzato. L’alfabeto da solo, o interrotto da qualche figura, si rivela graficamente insufficiente. La forza di attrazione delle cromotipie, le immagini fuse col testo o il testo fuso con le immagini, insomma il connubio alfabeto-figura costituisce forme espressive ricche di ricercatezza a vantaggio della gradevolezza visiva così diffusa dalla fotografia propriamente detta, dal cinema e dalla televisione, specie se l’assemblaggio è concepito con un ritmo sobrio ed equilibrato da facilitare al massimo la lettura e l’osservazione.

LA CULTURA NAPOLETANA
NEL MEDIOEVO AMANUENSE

Prima di concludere il capitolo sulla vecchia tipografia diamo un’altra occhiata alla cultura napoletana relativa all’arte scrittoria. Dalla Neapolis greca, poi latina, soprassedendo sugli apologisti e i Padri della Chiesa che, sembra, non abbiano avuto con Napoli molto da spartire, ci soffermeremo sulla cultura latina medioevale napoletana. Gli amanuensi dei monasteri napoletani, specie quelli di S. Severino, copiarono a iosa gli antichi testi classici greci. La storia ci ricorda che i monaci napoletani, sotto la guida dell’abate Eugippio, trascrivevano molti codici antichi ed eseguivano trascrizioni tra greco e latino. Aveva, naturalmente, carattere prioritario la letteratura agiografica poiché S. Girolamo proibiva il trattamento completo dei testi pagani. Spesso nel lavoro di esegesi e nelle traduzioni i monaci assumevano l’arbitrio di apporre interpolazioni o estrapolazioni allo scopo di dare un senso cristiano alla quasi totalità dei concetti. I vesuviani leggono poco, dicono le statistiche, figuriamoci dodici secoli fa.