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diciamo Bastone in Germania Grottesk, in Francia Antique, in Inghilterra Sans Serif. Anche i tipografi tradizionali usano i caratteri trasferibili data la vastità di scelta, per i titoli nei cliché o matrici (Oggi 2002 il computer ha soppiantato i trasferibili. N.d.r.). Attualmente gli stili derivanti dalle famiglie principali sono infiniti, come illimitate sono le elaborazioni fototecniche di essi. E’ sempre un riflesso dell’arte moderna: pittura, architettura, scultura, letteratura. L’avanguardismo ermetico impera; la chiarezza, il figurato non solleticano più nessuno. Così gli artisti, i politici e, perché no, i grafici, si danno da fare. L’uomo trova dei sistemi convenzionali per esprimersi e comunicare, subito dopo li complica per sconfiggere la noia del consueto. Diceva bene Rene Char: Diffida dell’uomo e della sua mania di fare nodi. I caratteri tipografici hanno pure capacità espressiva sulle parole. Ad esempio non si userà mai un carattere d’asta sottile per scrivere acciaio, come si eviterà una scrittura larga e robusta in un titolo come: Fragilità. I caratteri, in sede espressiva, si riallacciano sempre alla loro primogenitura di ideogrammi. |
Gli
uomini prima sentono il necessario, di poi badano all’utile, appresso
avvertiscono il comodo, più innanzi si dilettano del piacere, quindi si
dissolvono nel lusso, e finalmente impazzano in istrapazzar le sostanze. CAP. V |