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I lavori commerciali, ad uso privato vanno dalla carta da visita all’avviso murale (e non manifesto), perché l’avviso, più o meno graficamente povero, rende pubblica una notizia commerciale, sportiva, culturale; mentre il manifesto, come elaborato tipografico, esprime un’idea ugualmente culturale, commerciale, artistica, ecc. Il manifesto è sempre concepito sotto un profilo grafico originale, partorito, comunque, da una personalità artistica, per questo si verifica di tanto in tanto qualche aborto. (Ce ne approfondiremo più avanti nel capitolo specifico). Alcuni artigiani, tuttavia, spinti dalla odierna bramosia di lucro, compiono ogni sforzo per incentivare la produzione a discapito della qualità. In questi casi si seguono schemi fissi di progettazione nell’assenza quasi totale di inventiva e creatività, rientrando, così, nella dimensione degli imbrattacarte. Non tutti i tipografi artigiani, quindi, danno un’impronta personale al proprio lavoro. Ciò è da attribuire pure ad una domanda scadente che non riconosce un adeguato compenso al lavoro creativo, il quale richiede più tempo e maggiore impegno. Ma diamo un’occhiata a questi lavori

cosiddetti commerciali, che devono risultare graditi non solo al cliente, ma al pubblico a cui sono destinati. Il biglietto da visita, ad esempio, è il piccolo grande stampato, piccolo nella dimensione, grande per l’importante funzione a cui e destinato. Il biglietto reclamistico può essere nella grafica più funzionale poiché avrà carattere prettamente commerciale. Ma tutti i biglietti di presentazione devono essere coerenti con l’attività o la professione dei loro intestatari perché ne riflettono la personalità. Il tipografo deve impostarlo su misura come il sarto fa con l’abito. La carta da lettera, alias foglio intestato, deve essere progettata in modo tale da lasciar trasparire, nell’insieme degli elementi grafici, l’attività esercitata dal suo intestatario, ancor prima di leggerne il contenuto. Essa deve ispirare fiducia senza lasciar trapelare nessuna incertezza grafica. Non bisogna mai eccedere con le estensioni cromatiche e la scelta dei toni dei colori deve essere sottoposta ad una attenta analisi. In caso di più colori l’accostamento deve scivolare sul netto contrasto per raggiungere soluzioni di gradevolezza cromatica. Le buste vanno stampate con la medesima impronta