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del foglio, ma leggermente ridotta. I formati regolamentari riguardo il bustometro sono 11 x 15 e 11 x 23 circa. 
La fattura commerciale dev’essere, nella parte superiore, pressoché identica alla carta da lettera. Come è ben noto, il prospetto sotto l’intestazione conterrà le fincature dove verranno allineati i prodotti coi relativi costi, imposte, ecc. 
Le fatture moderne prendono forme sempre più desuete, sia per l’adattamento al calcolatore, che per le sempre più complesse normative fiscali.  
L’invito
e lo stampato classico per eccellenza che, per estensione, comprende la gamma di partecipazioni di nozze, nascita e Comunione. Pure questi stampati risentono le nuove correnti artistiche e letterarie e mutano nella forma e nel contenuto rispetto ad un sia pur passato prossimo. Oggi i testi degli inviti vengono compilati in maniera telegrafica, si assoggettano spesso a forme bizzarre di contenuto in barba alla seriosità di una volta. I caratteri e la disposizione si riallacciano ai moduli architettonici d’avanguardia. E’ finito il tempo del pluralis maiestatis e del carattere stile inglese con le sue 

aste delicatissime, nella spinta dell’ornato. E’ tramontata la maniera della Signoria Vostra e della affettazione delle forme di cortesia e di galateo, che già da decenni sapevano di bacucco in parrucca incipriata. I messaggi forbiti e ricercati fanno posto ai testi concisi nel contenuto e sintetizzati nella forma. Negli inviti relativi ai party o bisboccie del sabato sera, numerosissime a Torre del Greco, non mancano le toccatine ironiche ed ilari fino al doppio senso di significato erotico, perché, cosa ci fate, a Napoli se non c’è di mezzo il sesso non si ride.
Ora concediamoci una pausa tecnica con una nuova dissertazione. E qualche vesuviano autentico dirà: ’0 villoco, mo piglia ’a rrenzecata.
Il mio popolo, si sa, coglie tutte le occasioni per fare baldoria, compresi gli scioperi. Favoloso l’aneddoto dello sciopero al Rettifilo, (senza voler togliere nulla a nessuno), dove un alto borghese si avvicina ad una delle migliaia di persone postulanti verbalmente e tramite scritte il diritto al lavoro: 
«Ho un lavoro per te». «Di che si tratta?».
«Bisogna lavorare di vanga e di piccone». 
«Ma come, con migliaia e migliaia di