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I caratteri poggiano sul piano inferiore,
naturalmente. Sulla composizione viene adagiato il flano dal lato
trattato per lo scopo, quindi si procede lentamente al pompaggio, nel
caso di pressa idraulica, affinché i due piani si accostino e i
materiali subiscano il solo contatto. Il flano, ammorbidito dal calore
(120-130’), penetra lentamente sul rilievo dei caratteri conservando 1’impronta
una volta raffreddato. Estratta la composizione si provvede ad
introdurre il sandwich composto dal flano (negativo) e la gomma che dopo
la penetrazione a caldo sarà positiva. Abbiamo ottenuto un cliché di
gomma flessibile da applicare con doppio adesivo ai cilindri delle
macchine flessografiche. |
pressa simile a quella descritta poc’anzi. Sulla
pagina composta viene adagiato il flano fabbricato con sostanze chimiche
diverse poiché esso, dopo la formazione dell’impronta, deve rimanere
flessibile per assumere la forma semicilindrica delle matrici da rotativa.
Il flano viene pressato lentamente sulla composizione perché, con l’ausilio
del calore, avvenga la formazione completa dell’impronta incisa in tutti
i suoi particolari, compresi i microscopici puntini delle immagini
retinate. Il flano speciale viene inserito in una fonditrice
semicilindrica essendo, ormai, una matrice negativa di fusione. Il piombo
viene fatto erogare nella forma a fondere curva, quindi solidifica a
contatto del flano raccogliendone 1’impronta positiva. Le stereotipie di
piombo vengono fresate e pulite nelle parti eccedenti perché
possano essere montate perfettamente sui cilindri della rotativa. (Oggi
2002 sistema soppresso N.d.r.) Tutti i giornale oggi adottano le nuove tecnologie dette a
freddo, per distinguerle da quelle a caldo (piombo fuso),
utilizzano lastre offset per rotative predisposte a questo sistema. Il
sistema rotocalco, invece si adatta a tutti i periodici illustrati. |