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Credere al progresso non significa che un progresso ci sia stato.
«Diari» - Kafka

CAP. VIII

I VARI SISTEMI DI STAMPA
VISTI DA VICINO

Bisogna proprio dire che gli uomini sono riusciti a dare alle proprie macchine agilità, forse energia, precisione di movimenti ed eleganza di linee, lucentezza e rapidità; ma una bella voce allegra, una voce cordiale che sia come l’espressione di un’anima, no.
«Se la luna mi porta fortuna» Achille Campantle

LA STAMPA TIPOGRAFICA
Abbiamo visto che la stampa tipografica a caratteri mobili è quella che ha dominato il mercato librario per cinque secoli. Ancora oggi il sistema non è stato completamente abbandonato neppure dalle industrie grafiche. Il principio della stampa tipografica è simile

a quello elementare che compiamo quotidiana- mente nel nostro ufficio: la timbratura. Il timbro è la composizione tipografica; la scrivania il piano portaforme; la nostra mano il cilindro di pressione. Le macchine tipografiche, pero, più massicce e resistenti di noi, compiono quel gesto con decisione, sistematicità, ripetitività regolare. Le macchine tipografiche per caratteri di piombo si distinguono in tre categorie fondamentali: platine, piano- cilindriche e rotative. Le macchine platine sono di piccolo formato (per formato s’intende la dimensione massima del foglio che si può immettere). Le vecchie platine: le pedali, con puntatura a mano e funzionamento appunto a pedale, successivamente motorizzate, ancora vengono utilizzate per lavori minuti o per la fustellatura (taglio sagomato con lamine d’acciaio di forma geometrica).
La platina fu completamente automatizzata da una casa tedesca che ne fece un gioiello meccanico. Prodotte in serie hanno dominato il mercato mondiale per molti decenni, grazie all’estrema praticità d’uso.
Questi tipi di macchine sono adatte ad una infinità