di piccoli lavori commerciali dove non si richiede
abbondanza di pressione di stampa ed inchiostrazione. Sono, tra l’altro,
molto veloci, malgrado il solito arresto di fase, caratteristico
delle macchine da piombo. Io ne posseggo due, l’una è più vecchia
della buonanima di mio nonno; 1’altra è di più recente costruzione.
Entrambi sono i cavalli trainanti della mia modesta bottega, La macchina
presenta verticalmente il piano portaforme, dove viene posizionata la
composizione stretta in un telaio metallico. Una pompa d’aria
meccanica alimenta un braccio aspiratore che raccoglie il foglio
dalla pila e lo immette nelle pinze mobili che roteano sul piano di
pressione onde posizionare il foglio tra la composizione (ad ogni giro
inchiostrata) ed il piano di pressione, che va a schiacciare la
carta contro i caratteri. La stessa pinza porta la carta sulla pila d’uscita.
Le macchine piano-cilindriche, invece, furono fabbricate per i formati
di carta più estesi, dove c’è maggiore necessita di pressione e di
inchiostro. Nel metodo delle macchine platine la carta si trova in
posizione piana durante l’impatto di stampa, Nel sistema
piano-cilindrico la carta prende
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la posizione del cilindro di pressione che gira sul
proprio asse rotolando sulla composizione, la quale avanza, a sua
volta, sul piano portaforme mobile, che compie l’andirivieni ad ogni
fase di stampa. La struttura delle macchine pianocilindriche è molto
robusta. Maggiore è il formato della composizione, superiore sarà la
pressione richiesta. Immaginate sulla vostra scrivania due timbri, l’uno
piccolino, l’altro grosso come il formato di un libro e che ne riproduce
una pagina. Mentre il primo viene timbrato disinvoltamente con la leggera
pressione di una mano, il secondo richiederà la presa con entrambe le
mani e vi costringerà ad alzarvi dalla sedia onde contribuire all’impatto
col peso del vostro stesso corpo. Solo in questo modo tutti i caratteri
saranno leggibili. Nelle macchine piano-cilindriche il sistema di
inchiostrazione è molto più efficiente di quello delle platine. I rulli
inchiostratori sono più numerosi e di- versi, alcuni oscillanti per la
macinazione dell’inchiostro. Inoltre i rulli di forma,
quelli, cioè, che sfiorano la superficie dei caratteri, restano sempre
uniti al resto dei rulli del gruppo inchio- stratore, a differenza delle
platine, in maniera tale da
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