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tergendosi la schiuma agli angoli della bocca biascicando «Cacchio, stavo proprio dormendo quando l’ho scritto!». Poi si dilegua per l’uscio senza nemmeno accennare un saluto. I presenti avrebbero voluto vedermi pavoneggiare nei vapori inebrianti della vittoria, non già per solidarietà, s’intende, ma per ottenere il terzo numero da giocare secco solo per Napoli, quando l’immaturo ricompare sull’uscio sbottando: "Caro il mio tipografo, voi la testa di cardulella sempre ce 1’avete, lo stesso avete sbagliato, perché, se proprio volete saperlo, quando ritirai il capucchiello, qua - accenna il timbro - mi deste mille lire in più sulla resta ». E’ un cliente affezionato, adesso, a cinque anni da quella volta. Ma oramai posso rivelare che per ricondurlo in se non gli mostrai altro, quel giorno, molto rapidamente, e ritirandolo in tempo, che il conticino del mio salumiere di Via Cesare Battisti.
Desidero, comunque, non apparire onniscente e perfezionista lungo questi flash aneddotici relativi alla mia bottega di Via Purgatorio, dove compaio il più delle volte trionfante o comunque marciante sul filo 

della bravura. Cado spessissimo in errori, come molti altri. E’ bene chiarire che non mi reputo né peggiore né migliore degli altri miei circumvesuviani. Chiunque, però, s’imbatte nello strumento della scrittura finisce con l’essere un tantino analitico e pedante. Lasciamo la flessografia per imbroccare, tra poco, la serigrafia, due veicoli di stampa molto legati al popolo vesuviano moderno, perché connessi ai consumi giornalieri in genere, E l’andamento commerciale è, a Napoli, come diciamo noi, tutto un programma.
I settentrionali dicono che da noi non si commercia, ma si svende. Al di là della merce di provenienza furtiva, e facile trovare a Napoli un prodotto fabbricato a Milano inferiore al prezzo di costo. Gli agenti di commercio spesso si fanno la croce ’a smerza. Ciò è da imputare soprattutto all’offerta massiccia e all’atavico individualismo commerciale. Da noi le parole: cooperativa d’acquisto o solidarietà commerciale suonano lontane. Il prezzo fisso e utopistico e non regge. Nel mercanteg- giamento sono favoriti i più abili. Generalmente, pero, l’artigiano divide la clientela in due categorie,