dei colleghi tipografi artigiani di Torre del Greco e
della Campania tutta; davvero non desidero sminuire l’operato di
chicchessia. Ciascun operatore di arti applicate, al di là della
erudizione teorica, ha tanto da insegnare agli altri. Non venga, questa,
interpretata come una nota semplicistica o di comodo. I fastigi del
successo non mi allettano, in primo luogo perché sono per natura schivo
e riservato, in secondo luogo perché il successo e la priorità
dottrinaria hanno come prerogative la sopraffazione nella quasi
totalità dei casi. Vadano a farsi fregare, una volta tanto, l’antagonismo,
la gelosia di mestiere e l’esoterismo artigianale che affonda le sue
radici nel Medioevo.
La scoperta della stampa a caratteri mobili, avvenuta nel 1450 segnò una
data importante nella storia, perché rappresenta l’inizio della
grande evoluzione tecnica del genere umano, non solo, ma costituì la
nascita del più grande strumento di diffusione della cultura, la quale,
un tempo, era retaggio di pochi iniziati. Diffondere la cultura in
maniera capillare lungo tutto il tessuto sociale significa raggiungere
il crinale della civiltà, ma non,
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forse, del benessere, perché la cultura divulgata
vuol dire pure aprire gli occhi alle masse sull’ingiustizia sociale e
sulla ricorrente condizione di pauperismo del popolo, non già
più predestinata dalla natura o dal fato, ma arbitraria ed
imposta. II proletario fino al piccolo borghese veniva in passato
sostenuto psicologicamente dalla suggestione della fedeltà doverosa
alla Patria e dalla devozione irreversibile al Padreterno. La diffusione
massiccia della stampa, prima, i mass-media teleiconografici, poi, hanno
distrutto questi miti palliativi ma necessari, come la morfina contro i
mali inguaribili, sostituendoli con altri più speciosi ed effimeri
quali gli «dei » dello sport e le stelle dello spettacolo.
L’Umanesimo, il Rinascimento e l’llluminismo hanno ben usufruito dei
rudimentali caratteri mobili e del famigerato torchio. Solo nel 1900 vi
fu una profonda trasformazione per l’avanzare quasi contemporaneo di
varie nuove tecnologie, atte a trasformare la «scriptura artificialiter»
in imprevedibili tecniche parallele, fino a divenire strumenti da
multinazionale. II trionfo della
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