meccanica relativa alle arti grafiche perdurava fino al secondo dopoguerra per oltre un secolo. Fino agli
anni cinquanta tutto si svolgeva nella dimensione della meccanica più
evoluta. Gli automatismi costituivano il complemento alla necessità
umana di operare. La presenza fisica, tattile, epidermica e olfattiva
dell’uomo era ancora indispensabile, passo passo nelle sia pur lente
fasi di lavorazione. La cibernetica, nell’era atomica, preclude all’uomo
questa benefica partecipazione emotiva al lavoro ai fini della sua
realizzazione. I detentori del potere vengono sostenuti dal
«maneggio», gli intellettuali dall’onanismo cogitale, le donne dal
ciclo mestruale e dalla maternità, e l’uomo comune? La sua
personalità veniva sorretta con la partecipazione diretta ed emotiva al
lavoro a misura d’uomo e dalle rasserenanti suggestioni mistiche,
quali palliativi reattivo-difensivi contro l’insoluto esistenziale.
Caduti i sostegni religiosi di carattere salvifico post-mortale e quelli
ideologici politici, fino a quello social-comunista, l’uomo si vede
inesorabilmente sottrarre pure la realizzazione nel lavoro dai robot. E
non dimentichiamo che
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l’uomo comune costituisce la massiccia
percentuale della massa umana planetaria. II mondo occidentale,
in pieno periodo umanistico, lontanissimo dalla follia tecnologica dei
tempi nostri, accolse con perplessità l’invenzione dei «caratteri
artificiali». L’intellighentzia del momento era presa dallo
spolverìo
del classicismo antico. Si era ancora avviluppati anima e corpo sotto la
gabbana di Nostra Madre Chiesa. Così tutti gli scienziati, gli
scopritori o comunque neofili venivano marchiati spesso di eresia.
Solo qualche secolo più avanti, dissipate le perplessità e scongiurate
le probabili insidie, si favori la diffusione dell’ «arte nera»,
forse perché insorgevano nuovi pericoli, come le teorie galileiane. Fa
d’uopo puntualizzare che tutte le osservazioni formulate lungo questo
lavoro circa la Chiesa Cattolica e le religioni in genere hanno
carattere storiografico. Se errori o ingiustizie sono stati commessi
dalle istituzioni religiose essi sono da imputare solo agli uomini,
nella loro fragilità e, talvolta, infermità, che scatenano spesso
atteggiamenti reattivo-difensivi sia di totale passività che di estrema
aggressività. La realtà transumanica |