PROLOGO IX

 

PROLOGO  X

meccanica relativa alle arti grafiche perdurava fino al secondo dopoguerra per oltre un secolo. Fino agli anni cinquanta tutto si svolgeva nella dimensione della meccanica più evoluta. Gli automatismi costituivano il complemento alla necessità umana di operare. La presenza fisica, tattile, epidermica e olfattiva dell’uomo era ancora indispensabile, passo passo nelle sia pur lente fasi di lavorazione. La cibernetica, nell’era atomica, preclude all’uomo questa benefica partecipazione emotiva al lavoro ai fini della sua realizzazione. I detentori del potere vengono sostenuti dal «maneggio», gli intellettuali dall’onanismo cogitale, le donne dal ciclo mestruale e dalla maternità, e l’uomo comune? La sua personalità veniva sorretta con la partecipazione diretta ed emotiva al lavoro a misura d’uomo e dalle rasserenanti suggestioni mistiche, quali palliativi reattivo-difensivi contro l’insoluto esistenziale. Caduti i sostegni religiosi di carattere salvifico post-mortale e quelli ideologici politici, fino a quello social-comunista, l’uomo si vede inesorabilmente sottrarre pure la realizzazione nel lavoro dai robot. E non dimentichiamo che 

l’uomo comune costituisce la massiccia percentuale della massa umana planetaria. II mondo occidentale, in pieno periodo umanistico, lontanissimo dalla follia tecnologica dei tempi nostri, accolse con perplessità l’invenzione dei «caratteri artificiali». L’intellighentzia del momento era presa dallo spolverìo del classicismo antico. Si era ancora avviluppati anima e corpo sotto la gabbana di Nostra Madre Chiesa. Così tutti gli scienziati, gli scopritori o comunque neofili venivano marchiati spesso di eresia. Solo qualche secolo più avanti, dissipate le perplessità e scongiurate le probabili insidie, si favori la diffusione dell’ «arte nera», forse perché insorgevano nuovi pericoli, come le teorie galileiane. Fa d’uopo puntualizzare che tutte le osservazioni formulate lungo questo lavoro circa la Chiesa Cattolica e le religioni in genere hanno carattere storiografico. Se errori o ingiustizie sono stati commessi dalle istituzioni religiose essi sono da imputare solo agli uomini, nella loro fragilità e, talvolta, infermità, che scatenano spesso atteggiamenti reattivo-difensivi sia di totale passività che di estrema aggressività. La realtà transumanica