PROLOGO XI

PROLOGO  XII

del divino rimane massiccia ed inesplicabile, infinita ed inalterata rispetto a tutte le teorie e le opinioni umane. Nel XV secolo la Chiesa Cattolica subì la batosta della Riforma. Allora, più che mai, doveva tenere ben saldo nelle mani lo strumento della scrittura. In Italia erano numerose le officine scrittorie dei monaci amanuensi. All’estero l’invenzione fu favorita già dall’inizio da Lutero, con la traduzione della Bibbia in tedesco, e da tutti coloro che postulavano la Teoria della Grazia. Intanto da noi la lingua italiana era ancora indefinita. All’estero le lingue nazionali si diffusero in epoche antecedenti la scoperta della stampa. In Italia solo nel 1887 la famosa legge Coppino volle l’istruzione obbligatoria. Fino all’Unità d’Italia del 1861 il nostro popolo parlava esclusivamente il dialetto regionale. La storia ci insegna che su 25.000.000 di italiani solo un quinto conosceva la lingua nazionale. Ma nel 1940 l’analfabetismo in Italia era ridotto alla misura del 20%.
Lo sviluppo della stampa viene su su a braccetto con la cultura. II popolo italiano, circa la stampa, quindi, ha da poco imparato a leggere, e continua a

leggere poco rispetto agli altri popoli occidentali, pur vantando il genio dell’arte, della scienza e della letteratura, nonché dell’editoria veneziana delle origini.
In Italia la punta massima dell’istruzione si è avuta, si può dire, ai giorni nostri, poiché solo nel 1962 la scuola divenne obbligatoria fino ai 14 anni. II boom economico degli anni ’60 rappresentò, per così dire, la fissione culturale di massa. Da allora le Università hanno brulicato di studenti. Oggi un italiano su tre adopera l’alfabeto o i numeri come ausilio alla professione. Anche lo Stivale, in questo passato prossimo, usufruì delle più avanzate tecnologie relative alle arti grafiche. La stampa editoriale ebbe il massimo consenso che la storia ricordi, in fatto di produzione. Negli anni passati venivano impresse molteplici serie di collane economiche. Una vera esplosione di carta stampata. La liberalizzazione della radio- teleiconografia privata e lo sviluppo repentino dell’informatica hanno minacciato seriamente l’editoria del settore librario di carattere divulgativo. Gli imprenditori, così, hanno dovuto convertirsi alla