PROLOGO XIII

PROLOGO  XIV

rotocalcografia d’informazione e alla produzione dei volumi arredo a priorità iconografica, adatti ad una società consumistica, per la gioia dei bibliomani, inorgogliti di possedere migliaia di dispense rilegate in falsa bazzana, fregiate con prestigiose impressioni in oro, rivestite da policrome e arredanti sovraccoperte. La letteratura propriamente detta ritorna nelle sole orbite degli addetti ai lavori. Data la concentrazione delle officine editoriali del Nord Italia, nel nostro Sud la crisi e più sentita dai librai che dai tipografi. Giocoforza, le arti grafiche si sono adeguate alle leggi di mercato. La espressività peculiare dell’alfabeto soccombe al mezzo iconografico verista e pragmatico. Inoltre, negli ultimi decenni si e avuto un incremento notevole degli stampati relativi alla società consumistica circa la massiccia esplosione di prodotti preconfezionati. Basti pensare che le salumerie o le farmacie, ad esempio, vendono il trenta per cento di materiale grafico avviluppato intorno a tutti i prodotti. Anche in Italia si riesce a vendere tutto in un astuccio policromo, specie le porcherie; almeno fossero solo sostanze 

inerti da placebo, come in terapia cieca e doppiocieca..... In più, su binario parallelo, marcia la grafica relativa all’amministrazione pubblica e privata fino alla modulistica continua.
Come la pubblicità sconfina nell’arte, così questo dirottamento delle arti grafiche nulla toglie, nel suo aspetto commerciale esasperato, all’arte applicata in sé ed al suo fascino primitivo, a prescindere dalla asetticità delle moderne tecnologie. Pur se, come accadde per i prototipografi, le crisi economiche o i problemi di sovrapproduzione cagionano cattiva qualità del prodotto. In queste transizioni sussiste l’imperizia di operatori inesperti ed improvvisati. Negli anni 60, ad esempio, si verificò in Campania un fenomeno per altro prevedibile, che ha trasformato la struttura gestionale delle arti grafiche regionale. Una vertenza sindacale oggi, una domani... fino a che diverse industrie (avvezze a canoni gestionali, come dire, premarxiani) hanno chiuso i battenti. In simultanea molte navi transoceaniche provviste di tipografia cadevano in disarmo perché sostituite dagli aeromobili. Molti tipografi (buona parte della mia Torre del Greco)