PROLOGO XV

 

PROLOGO  XVI

hanno dovuto ripiegare con la mini imprenditoria artigianale. Col beneficio delle liquidazioni, gonfiate dalle rivendicazioni sindacali, molti operatori del settore hanno aperto bottega in tutto il territorio campano. Questa pluralità gestionale è stata altresì promossa e caldeggiata dall’incremento di strutture industriali convertite alle nuove tecnologie offset e rotocalco, nonché flessografia, serigrafia, ecc., che hanno lasciato abbondare sul mercato dell’usato centinaia di migliaia di macchine tipografiche propriamente dette, cioè relative alla stampa tradizionale utilizzante i famosi caratteri di piombo monotipici o quelli di volta in volta fondibili: i linotipici. Equipaggiamenti senza dubbio obsoleti, ma sempre efficienti ed economici, di disponibilità artigianale poliedrica perché duttili ad una maggiore manipolazione meccanica e ad un superiore adattamento alla varietà dei lavori commerciali di spicciolame. L’esplosione numerica delle botteghe tipografiche ha fatto estendere l’offerta a dismisura con la conseguente battaglia concorrenziale che presume lavoro scadente e conseguente dequa- lificazione professionale. La discutibile qualità   

delle prestazioni, pero, sembra non pregiudicare le esigenze della domanda, in primo luogo perché alcune amministrazioni pubbliche e private alimentano il fenomeno della sperequazione imprenditoriale privilegiando alcune ditte talvolta anche per motivi di peculato; in secondo luogo i lavori commerciali di uso domestico commissionati dal cliente comune e offerti a costi bassi, lasciano chiudere un occhio sulla qualità e in qualche caso tutti e due, visto certa porcheria stampata che si vede talvolta in giro.
II popolo partenopeo vive in maggioranza nella dimensione dello stipendio, o del sottostipendio o del nullastipendio, quindi si adatta a certi compromessi. A prescindere da ogni digressione, il mondo della stampa conserva il suo fascino come il paese di Alice, nel suo aspetto esoterico ed impenetrabile.
II progresso, per giunta, ha convertito il calore dei mezzi tradizionali della stampa vecchia maniera con sistemi computerizzati freddi e asettici, che adottano una creatività ricca di effetti, ma precostruita e ripetitiva. E guarda caso nel