La Storia di Torre
del Greco |
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IL DUCATO
NAPOLETANO. |
al fiume Clanio, il territorio nolano, i1 territorio plagiense floris Sebeto fino al Sarno, le isole di Ischia e di Capri (e inizialmente anche Sorrento e Amalfi che poi si staccarono. Il piccolo Ducato si rese autonomo nel 763 col vescovo Stefano II, quattordicesimo duca dal potere assoluto. Esso continuò a subire attacchi dai circostanti Longobardi, per cui i duchi Andrea II (834-840), Sergio I (840-864) e Sergio II (870-877), (come aveva già fatto in precedenza il duca Teodoro nel 728 stanziando mercenari Saraceni dalla Sicilia già arabizzaia nella località Castanetum presso Portici), non esitarono ad assoldare ancora altre bande di tali mercenari dalla Sicilia suscitando vivo scandalo fra i religiosissimi napoletani e inimicandosi il Papa. Il Duca Vescovo Atanasio II (877-898) con grande spregiudicatezza prese al suo servizio un vero esercito di infedeli maomettani: questi, condotti da Sichaim, arrivarono felici e baldanzosi e, accampatisi fuori le mura meridionali della città, nel campo detto Noricino (attuale Piazza Mercato) si diedero come briganti, di propria iniziativa, a saccheggiare campi e case e a rapinare cavalli, donne e ogni altra cosa. Nuove bande accorsero dalla Sicilia e si accamparono in colonia (la Saracina) fra il Vesuvio e il mare, guastando tutta la zona. Un antico detto riportato nella ”Cronaca dell’Anonimo Salernitano” e ricordato dal Capasso, diceva: ”Quatto so’ li luoghi. de la Saracina: Puortece, Cremano, la Torre e Resina” (2). Fino a che, continuando nelle scorrerie, furono dallo stesso duca, nel 882, cacciati e costretti a rifugiarsi ad Agropoli (3). l)
Antonio Muratori: Cap. XVI della "Storia Miscella” in Rerum
Italicarum Scriptores”, Tomo I, fol.107. |