Gennaro Bottiglieri nasce a
Torre del Greco (Napoli) il 19 Maggio 1944 da Giovanni e Carmela Fasulo.
Secondogenito fra le sorelle Maria Adriana e Gaetana Anna.
I primi anni di vita sono tormentati da frequenti malattie e quasi si
avvicina alla morte. Miracolato da Dio per intercessione di S. Antonio
di Padova, la vita del piccolo scorre bella in un fiume d’insegnamenti
di fede. Dal padre Giovanni, maestro e costruttore di natanti, apprende
l’arte della carpenteria navale e della costruzione riconoscendo i
vari legni e a lavorarli.
Dalla madre apprende il modello di vita e la fede cristiana. Dalla
sorella maggiore attinge il modello di studio, la sensibilità e la
serietà alle applicazioni didattiche.
All’età di dieci anni Gennaro risulta il più bravo della classe per
il disegno e partecipa alla gara artistica giovanile ”Espressioni in
chiaro-scuro” presso il plesso scolastico ” Giovanni Mazza”. Si
classifica primo in assoluto e viene premiato con la medaglina ed
una mini-valigetta di colori ad olio. Quel premio da l’avvio alla sua
passione per la pittura. Senza guida né maestri, intuisce l’arte del
pennello, della prospettiva, della luce e l’abbinamento cromatico. Non
vi sono più giorni senza colori e pennelli. Creazioni giovanili vengono
giù a fiumi ma sono solo esercizi di praticandato. Piccole tele, niente
pretese artistiche eppure trovano consensi positivi.
Completati gli studi delle scuole medie si apre il dilemma della scelta
degli studi superiori. Dove andare? La scelta e semplice: La scuola d’arte.
”neanche a pensarlo!” Decreta il padre: ”La scuola non produce
artisti Artista si nasce.” Viene iscritto all’Istituto Tecnico
Industriale “A. Volta” con l’indirizzo di perito elettrotecnico.
Due anni d’inferno che servono comunque ad approfondire lavori di
falegnameria, fonderia, preparazione dei materiali di fusione, disegno
ed esecuzioni di sagome per fonderia. Al secondo anno sopporta l’esame
integrativo e passa alla classe terza dell’Istituto Tecnico Nautico
”Nino Bixio” di Piano di Sorrento. Nuove materie: Navigazione,
Macchine Marine, Elettrotecnica Navale Disegno meccanico, Telegrafia,
Arte Navale, Costruzione, Officina meccanica, Officina Motoristica.
Tutte materie indubbiamente interessanti ma il disegno e la pittura
hanno sempre il predominio sulla natura del giovane. Alla festa del
diploma, le pareti del locale alle Terme di Castellammare sono
interamente rivestite di caricature sia di studenti che di professori.
Tutti lavori ad acquerello eseguiti da Gennaro. L’ingegnere Iozzino,
(Insegnante di disegno navale), affascinato dalla realtà e dall’esecuzione
delle caricature chiede all’autore: ”Perché non hai frequentato
la scuola d’Arte?” Gennaro (che nel tempo ha realizzato
positivamente il perché del rifiuto del padre per la Scuola d’Arte)
risponde: ”Mi trovo diplomato Nautico per un mestiere sicuro. L’arte
è me stesso. La pittura è vita o meglio un frammento di vita che si
vive con gli occhi dell’anima. E’ sensazione creativa. E’
espressione di sentimento. E’ colore è luce quotidiana. E’
comprensione del reale. E’ arte e giammai un mestiere. La pittura, l’arte
vista sotto ogni profilo o forma e come la Fede, Nasce con l’individuo
e con lui muore. La scuola può affinare le sbavature di un artista ma
non crearlo. L’arte e una missione ed arricchisce solo lo spirito E’
errato credere che l’arte si possa sviluppare a scopo di lucro".
”Più che soddisfacente” risponde l’ingegnere lasciando un
”In bocca al lupo” Anno 1964. 5 Dicembre. Gennaro, diplomato
Allievo ufficiale di macchina si allontana per la prima volta da casa
con in cuore la volontà di realizzarsi. Porta con se solamente una
valigia colma di libri, ed effetti personali fra cui trovò ubicazione
la sua piccola valigia di colori. Nel cuore trasportava tutto il dolore
che aveva arrecato ai suoi genitori.
Il giovane sebbene patisce le sofferenze del distacco, il mal mangiare,
il disagio della vecchia nave, non lascia mai trapelare alcuna forma di
ripensamento e lascia credere tutt’altro che la realtà. Nei momenti
di solitudine, di abbattimento, trova rifugio nella pittura, nella
lettura accanita dei classici, nei ricordi. Anno 1964 Rimane sul cargo
per quattordici mesi, ispirato dalla solitudine, dall’immenso mare,
dai tramonti infuocati, scrive il suo primo libretto ” Ricordi”
sulle cui pagine imprime le gioie e i dolori dei suoi ultimi cinque
anni. Ma la smania artistica del giovane non si appaga con la scrittura
e completato il libretto. (Due anni dopo il lavoro viene ciclostilato in
più copie ed il ricavato delle vendite si devolve alle Pie Opere della
Parrocchia SS. Annunziata essendo il Parroco Don Francesco Tarantino il
promotore della divulgazione del libretto), scaturisce in lui la voglia
di disegnare, di dipingere.
Non ha modelli, niente paesaggi, solo cielo e mare e silenzio infinito
rotto ritmicamente dal cupo e sordo lavoro degli stantuffi della antica
macchina alternativa a vapore. Sul piccolo scrittoio dell’angusta
cabina del mercantile fa capolino la copertina del più imponente lavoro
letterario italiano: ”La Divina Commedia” del sommo poeta
Dante Alighieri. Una folgore a ciel sereno. Inizia la lavorazione dell’intera
opera a versi integrali illustrata a fumetti. Lavoro immane ma
soddisfacente per lo spirito artistico. Nelle pause, fra una tavola e l’altra
nascono altri lavori: composizioni di tele dipinte ad olio, lavori di
modellismo navale, caricature dell’equipaggio di bordo elaborate ad
acquarello e carboncino.
Le opere dell’artista trovano terreno
fertile oltre che in Italia anche all’Estero.: Negli USA (F.Sannino) -
EQUADOR (Luis Garcia Mendez) - SPAGNA (Juan de la Mora) - Juan Angulo) -
IUGOSLAVIA ( Mira e Marco Dragutinovic) - PERNIS - OLANDA (Josephine
Peelen) - RECIFE - BRASILE( Edirce Eugenia Correia) RIO DE JANEIRO
(Agenzia Neptunia). |
LUGANO (G. Guelielmana In
Italia possessori di tele: Sig Battistella (Trieste) - Sig. L. Marrazzo
(Livorno) - Sig. C. Marsazzo (T/Greco) - Sig G. Luise (T/Greco) - Sig.
S. Accardo (T/Greco) - Sig. M. Auricchio (S.M.La Bruna) Sig. P. Vitello
(T/Greco) Sig. M. Assante (Procida) Sig. U. d’Amato (T/Greco). Sig. V.
Auricchio (Vercelli) Sig.U Auricchio (T./Greco) Sig Sanfilippo (Palermo)
Sig Ragucci (Napoli) Sig S. Sannino (T/Gseco) Sig G. Panariello
(T/Greco) Sig A. Spagnolo (T/Greco) - Sig S. Passariello (S. Giorgio)
Sig. Falanga(Venezia) Sig Belletti(Pisa) Sig Cardarelli(Genova) Sig M.Di
Donato(T/Greco)Sig O. Martuscelli (T/Greco) Sig. Cozzolino (Portici)
Sig.ra P.Mosca (T/Greco ) Sig. A. Palomba (T/Greco) Sig A. Autiero
(T/Greco) Sig G. Palomba (T/Greco) Sig. Addezio (Nola) Sig. M. Izzo
(T/Greco) Sig. C. Lavelli (Milano) Sig. G. Rota (Bergamo) Sig. M. d’Adamo
(Bsescia) Sig Palazzi (Roma) Sig. Luzzato (Scauri).
L’elenco e ancora da completare ma non si e più in possesso dei
nominativi dei proprietari. L’anno 1969 vede il completamento dell’ultima
tavola della ”Divina Commedia” illustrata a fumetti. L’opera in
sei volumi trova consensi positivi presso vari editori ma il lavoro
non fu mai ceduto per la pubblicazione.
Nell’anno 1971 due eventi per l’artista: Il passaggio alla direzione
di Macchina Sulla M/n Berbera e l’unione in matrimonio con la Sig.na
Anna Maria Auricchio.
Anno 1972, lavorando in Somalia, l’artista produce tele inerenti a
luoghi e soggetti locali. Anno 1973, nasce la primogenita Carmela Linda.
La pittura trova momentaneo riposo e in sua vece l’artista scrive tre
libretti: ”Mondi in pericolo”, ”Falso-Vero”, ”Stimoli”.
I1 27 Ottobre 1974, alla mostra internazionale di pittura ”OTTOBRE
NAPOLETANO” al Maschio Angioino, la tela ”AMORE NEGRO” si
classifica fra i primi e l’artista riceve la medaglia aurea.
Il 9 Dicembre 1974 l’opera illustrata a fumetti ”La Divina
Commedia” viene premiata ( Primo premio) al 5° Concorso
internazionale di poesia e narrativa” GIUSEPPE UNGARETTI”. Il
concorso si tiene in Roma, nella sala della Protomoteca del Campidoglio.
All’artista viene conferito il diploma per i TESTI LETTERARI
DIVULGATIVI e la coppa GIUSEPPE UNGARETTI.
Anno 1975 e 1976 Gennaro lascia l’Italia e lavora per due anni fra la
Svizzera (Lugano) e Giappone (Aioi). Riesce a realizzare tele solo a
Lugano. In Giappone non trova alcuna giustificata ispirazione.
2 Luglio 1977 riceve il Diploma di merito (Olio su tela 60x40 : Il
Cocchiere) alla Mostra Nazionale di pittura ”Paolo De Maio” in
Marcianise. Anno 1977, l’artista riceve la coppa ”Oscar 77” al 1
Concorso Nazionale di Pittura Estemporanea, Presidente della giuria Prof
Asistide Conte.
Anno 1978.Lavora in pianta stabile quale Ispettore di Macchina presso
Soc.di Navigazione Assoc. Anno 1979. Nasce la secondogenita Viviana. L’artista
viene inviato come Ispettore in Brasile ove vi rimane per circa due
anni. Tutta la produzione artistica rimane in Brasile fra le citta: Rio
de Janeiro, Santos, Recife, Fortaleza, Belem, Natal, Bahia, Maceio.
Il Brasile lo affascina, ne apprende gli usi e la lingua, tenta di
rimanere in quella terra ma il lavoro lo richiama a Lugano.
Anno 1981 L’artista ha appena il tempo di comporre una grossa tela ”La
Sacra Famiglia” per la Chiesa Madre dei Sacri Cuori in Roma che deve
ripartire per la Spagna ove vi resta per undici mesi impegnato fra
riparazioni e allestimenti navi. Tutta la produzione dei quadri del
periodo spagnolo rimangono in Spagna.
In agosto si sposta in America e viene raggiunto dalla luttuosa notizia
della scomparsa dal suo amatissimo padre Giovanni. Anno 1982 /1983. L’artista
si dedica alla composizione di un romanzo ”Se Cosi Fosse”
dedicato al padre scomparso.
Anno 1984. Riprende la pittura e compone una tela di metri 3x2
raffigurante la morte di S. Teresa d’Avila. Anno 1985 Il lavoro ad
olio ”Morte di Teresa d’Avila” viene consegnato alla chiesa
di Santa Teresa (T/Greco) dei Carmelitani Scalzi il cui rettore e il rev.padre
Carmelo.
Anno 1986: Ancora un lutto per l’artista. Muore la sua adorata e dolce
mamma N. D.Carmela Fasulo. Anche a questa dipartita egli e assente e gli
e impossibile rientrare per l’ultimo saluto.
Anno 1987 Lascia il lavoro di Ispettore, lascia la pittura ed ogni forma
di arte. E’ sfiduciato e non ha più carica alcuna. Ma la Provvidenza
lo vuole padre per la terza volta e viene al mondo il terzogenito
Giovanni.
Anno 1988: Riceve il 1 premio per la sezione pittorica alla
manifestazione artistica ”Noi Saremo Pace” avuta luogo in
Secondigliano.
Anno 1989/1990: Scrive il romanzo ” Massimo Lavezzi”
Anno 1990/1991: Scrive il romanzo ”Ve lo dico Io” Anno 1992
Ritorna con non poco sforzo alla fumettistica e prepara 90 tavole
illustrate di proverbi napoletani.
Anno 1992 e 1993 Pubblica le pagine illustrate della smorfia per i
calendari commissionati dall’ACM.
Anno 1993/1994 Prepara le tavole illustrative del libro scritto da
A.Ghidelli: ”Perché...pagine di vita” pubblicato da Delly
Editore.
Anno 1995 Ritorna al suo lavoro di navigante quale direttore di macchina
e sosta per breve tempo in Danimarca per seguire la costruzione di una
nave.
Anno 1996/1998: ritorna alla pittura ma solo su specifiche
commissioni.
Anno 1999-2000: in corso di preparazione un istoriale della Famiglia
Bottiglieri-Fasulo nel contesto storico, ambientale di Torre del Greco a
partire dal 1850.
Bartolo Tancredi
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vedere le tavole illustrate a colori dei proverbi.
Alla sezione FOLKLORE/Tradizioni
di questo sito, invece: Gennaro Bottiglieri presenta
"La Divina Commedia"
figurata
con 1200 tavole a colori.
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