ASPETTANDO
...BORRIELLO
di Francesca Mari
Dovendo
intervistare il prof. Borriello per la rassegna in corso, mi sono
documentata su di lui attraverso le informazioni e gli approfondimenti
contenuti in Torreomnia e, devo dire, sono rimasta esterefatta di fronte
alla pregnanza culturale di questo mio concittadino dei cui meriti avevo
solo sentito parlare, così, superficialmente. Il senso della vita, per
restare in tema con l'eccellente trasmissione di Bonolis (perchè, poi,
qualcosa di buono che ogni tanto sforna la televisione viene sbattuto in
seconda serata? la risposta c'è ma meglio non toccare questi tasti), è
forse coltivare una passione talmente forte e spenderci fatica ed energie,
sino a capire che questo percorso, in fondo, ti da soddisfazioni profonde
perchè è attraverso questa ricerca che poi, alla fine dei conti, trovi te
stesso e il cerchio si chiude. Così come Borriello! Sono davvero onorata di
poterlo intervistare, di più che se avessi dovuto intervistare un divo
internazionale, più noto alla massa.
Certo, l'operato di Borriello, da quello che ho letto adesso, ha risonanza
internazionale (e un po' mi vergogno di averlo conosciuto solo ora) ma
spesso, come sempre accade per la cultura, le fatiche degli intellettuali
sono meno note e retribuite di quelle di altri tipi di atristi (se poi
artisti li vogliamo chiamare). Quindi Grazie Prof. Borriello per la sua
definizione di "Godot" che solo un fine conoscitore del suo
creatore poteva dare e Complimenti alla laureata Emanuela per
l'intraprendenza dimostrata nella stesura della tesi e il meritato, almeno
credo (non posso dirlo con certezza perchè non ho letto il testo) ma,
Vivaddio, il meritato 110 e Lode.
E Grazie (per la millesima volta) Zio perchè sei sempre il veicolo
principale, per i "ricettori predisposti", a trasmettere e
sostenere la Cultura... quella di qualità.
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