Gennaro
Vitiello,
regista
Mi sono
appassionata a questa tesi un poco alla volta, man mano che parlavo
con gli attori che hanno lavorato con Vitiello, man mano che la sua
personalità e la sua originalità venivano delineate da ore ed ore
di ricordi e di aneddoti.
Questa tesi è il riordino di tutti questi ricordi e di tutte le
notizie che ho trovato cercando in giro, tra le pagine scritte, le
recensioni ingiallite dal passare del tempo, i cassetti disordinati,
i programmi di sala e le foto da stampare, provando a delineare
nella maniera più completa la figura di un regista che è stato
vitale per la scena teatrale napoletana.
Gennaro Vitiello era un passo avanti agli altri e per questo un
passo indietro nei circuiti ufficiali, quelli delle repliche
assicurate e dei biglietti staccati, a cui opponeva testi tradotti
da lui stesso e mai rappresentati prima, esperimenti, e
semplicemente scorrendo la lista degli spettacoli scelti da Vitiello
si nota subito la sua originalità: La magia della farfalla, I
Cenci, I Negri, (un vero e proprio evento quando Genet
autorizza una compagnia di bianchi a rappresentare il suo testo), La
morte di Empedocle, I nuovi dolori del giovane Werther, Padrone
e sotto e Mammà chi è?, (le due famosissime traduzioni
di Brecht in napoletano passando attraverso il filtro della
sceneggiata), Woyzeck, Assolo per orologio, Hinkemann,
Edippo.
Si avvicinava ad ogni lavoro con lo stesso entusiamo del primo,
ricordando ai suoi attori che il teatro è gioco,
divertimento, ma anche un modo per conoscersi meglio, e Vitiello non
perde mai questo entusiamo, nemmeno quando si rende necessario
chiudere con il Teatro Esse e con tutto quello che questo
gruppo ha significato, per iniziare la nuova avventura con la Libera
Scena Ensamble.
Termina così l’avventura del TS, un’avventura importante non
solo per gli attori e per lo stesso Vitiello, ma per l’intero
panorama teatrale napoletano. Un’avventura caratterizzata da
spettacoli uno diverso dall’altro, e su tutto la peculiarità
delle messinscene, tutte originali e innovative (1): dagli animali
fantastici di Lorca che si muovono in un mondo kandiskiano alla
cattedrale colorata che assiste al dramma di Beatrice Cenci, dalla
lunga pedana testimone della lotta tra bianchi e negri allo spazio
dove si dibatte Medea, spazio avvolgente che contiene anche gli
spettatori avvolto a sua volta dentro plastica trasparente, dalla
mancanza assoluta di oggetti e scene per il dramma
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A Catanzaro - Teatro Esse

A Catanzaro - Teatro Esse

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