2.
Torri senza
alcuna troniera
Sono costituite da
tozze costruzioni tronco-piramidali su pianta quadrata. In quanto
tali non rappresentano una tipologia particolarmente ricca ne
indubbia. Non è possibile, infatti, stabilire con certezza quante
di loro furono originariamente cosi edificate ne, meno che mai, il
perché. Potrebbe al riguardo ipotizzarsi una stringente
ristrettezza economica, peraltro scarsamente plausibile, od una
ancor più improbabile superfluità del coronamento in relazione
all’ubicazione. Di sicuro la maggior parte di quelle che
attualmente rientrano nella anomala categoria assunse la
semplificata configurazione in epoca successiva per sbrigativa
ristrutturazione. Dimostrandosi, ed i tanti ruderi lo certificano
inconfutabilmente, il coronamento in contrascarpa la parte più
delicata e deperibile della torre vicereale, ed al contempo la
più costosa e complicata da costruire, è credibile che in diverse
circostanze dovendosi procedere ad un suo ennesimo rifacimento
si sia optato, invece, per la completa demolizione. Il che se
eliminava una volta per tutte quella fonte di problemi, decurtava
significativamente l’autodifesa della guarnigione, limitazione,
pertanto, compatibile soltanto con siti a basso rischio.
Una
esplicita conferma del ragionamento la si può cogliere in diversi
grafici seicenteschi
|
raffiguranti torri con il tipico coronamento,
di cui invece al presente non hanno più traccia. Un esempio
probante si riscontra persino nella penisola, sul versante
sorrentino, in prossimità di Vico Equense, sulla spiaggia
di Seiano, a carico della torre di Caporivo. In prima lettura
appare un netto e regolare tronco di piramide quadrata, perfetta
rappresentante della tipologia in questione. Ma con una più
accorta ispezione non è difficile individuare la permanenza, eloquentissima, di piccoli sporti a scansione regolare ed a quota
concorde, circa m 3 al di sotto del parapetto, ultime
sopravvivenze dell’innesto dei barbacani del coronamento. Il
loro numero consente non solo di ascriverla senza alcuna
incertezza alla tipologia vicereale, ma anche di precisarla a tre
troniere. Del resto non mancano al riguardo inequivocabili
riscontri iconografici.
La Caporivo, in ottimo stato di conservazione -sebbene non
bizantina come attesta una apposita targa- fu eretta a protezione
della spiaggetta e del porticciolo con gli adiacenti cantieri
navali, e soprattutto per frustrare l’eventuale prelievo d’acqua
dal torrentello, da cui trasse il nome, sfociante al suo piede. La
vicinanza con le fortificazioni di Castellammare e di Sorrento, il
ritrovarsi nel golfo di Napoli ed il dominio del sovrastante
grosso abitato, permisero l’ablazione, apportata comunque dopo
oltre un secolo di servizio.
In conclusione la descritta tipologia
non può riguardarsi come modulo base del sistema ne come suo
adeguamento ambientale ma soltanto come semplificazione per lo
più posteriore. |