8. Torri maggiorate
Più che una
tipologia possono ritenersi delle sporadiche anomalie determinate
da opportunità locali abilmente sfruttate. Per valutarne la
rarità basti considerare che lungo l’intera linea, a
schieramento concluso forte di oltre 400 caposaldi, se ne
conoscono tre o quattro, di cui la meglio conservata è la
cosiddetta torre Normanna di Maiori. Già ad una superficiale
indagine tradisce la saldatura e l’integrazione di una vicereale
a doppia altezza con un torrione circolare. Per l'esattezza il
giuntaggio riguardo la sezione bassa della prima fatta combaciare
diametralmente con la preesistente a pianta circolare. L’insieme
di abnorme ampiezza fu unificato con l’imposizione all’intero
perimetro del tipico coronamento in controscarpa. A proteggere la
grande piazza verso terra lo ’scudo’ della vicereale,
dominante con le sue troniere il lungo ponte, parzialmente
levatoio, di raccordo con la costa. Le connotazioni cosi
conseguite appaiono precipue di una piccola fortezza marittima
piuttosto che di una grande torre, di cui probabilmente svolgeva
anche le funzioni. E’ improbo, infatti, attualmente
interpretarne il criterio informatore ed il ruolo assegnatogli all’interno
del sistema, o almeno della tratta in esame.
Ed è ancora più imperscrutabile il legame che unisce |
torre Normanna all’altrettanto
gigantesca torre Imperatrice, ubicata ad alcune centinaia di km
più a sud, in provincia di Potenza come pure a quella
dominante Porto S. Stefano, tutte di identica matrice, tutte di
anomala imponenza. La spiaggia di Maiori, di gran lunga la più
vasta dell’intera Costa, ideale quindi per sbarchi in massa, non
basta a spiegare l'adozione al pari delle altre lievi singolarità
locali: mute per giunta le tarde fonti disponibili che non le
riconoscono mai alcuna preminenza operativa. La torre, sebbene
alquanto alterata nella compartimentazione interna per la
destinazione a ristorante, ma presumibilmente già nel secolo
scorso modificata dopo la dismissione, appare comunque in discreto
stato di conservazione garantendo una ottima interpretabilità
architettonica. Analoga alla precedente per molti aspetti è la
torre di Grado, presso Vettica Maggiore, impiantata all’estremità
di un piccolo promontorio. Anche per questa si può parlare di
compenetrazione tra una torre vice-reale canonica ed una
cilindrica, sia pure dimezzata. La risultante potrebbe
definirsi a doppia altezza composita, in quanto la massa
quadrilatera della moderna sovrasta verso monte il corpo della
cilindrica, finendo per fungergli da scudatura. Il coronamento
attualmente è presente soltanto lungo la piazza bassa ad emiciclo.
Lo stato di conservazione è splendido frutto di un recentissimo
restauro.
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