La Torre di Bassano e le sue sorelle - Pag. 17


 

Torre di Cetara

 


8. Torri maggiorate

Più che una tipologia possono ritenersi delle sporadiche anomalie determinate da opportunità locali abilmente sfruttate. Per valutarne la rarità basti considerare che lungo l’intera linea, a schieramento concluso forte di oltre 400 caposaldi, se ne conoscono tre o quattro, di cui la meglio conservata è la cosiddetta torre Normanna di Maiori. Già ad una superficiale indagine tradisce la saldatura e l’integrazione di una vicereale a doppia altezza con un torrione circolare. Per l'esattezza il giuntaggio riguardo la sezione bassa della prima fatta combaciare diametralmente con la preesistente a pianta circolare. L’insieme di abnorme ampiezza fu unificato con l’imposizione all’intero perimetro del tipico coronamento in controscarpa. A proteggere la grande piazza verso terra lo ’scudo’ della vicereale, dominante con le sue troniere il lungo ponte, parzialmente levatoio, di raccordo con la costa. Le connotazioni cosi conseguite appaiono precipue di una piccola fortezza marittima piuttosto che di una grande torre, di cui probabilmente svolgeva anche le funzioni. E’ improbo, infatti, attualmente interpretarne il criterio informatore ed il ruolo assegnatogli all’interno del sistema, o almeno della tratta in esame.
Ed è ancora più  imperscrutabile il legame che unisce

 torre Normanna all’altrettanto gigantesca torre Imperatrice, ubicata ad alcune centinaia di km più a sud,  in provincia di Potenza come pure a quella dominante Porto S. Stefano, tutte di identica matrice, tutte di anomala imponenza. La spiaggia di Maiori, di gran lunga la più vasta dell’intera Costa, ideale quindi per sbarchi in massa, non basta a spiegare l'adozione al pari delle altre lievi singolarità locali: mute per giunta le tarde fonti disponibili che non le riconoscono mai alcuna preminenza operativa. La torre, sebbene alquanto alterata nella compartimentazione interna per la destinazione a ristorante, ma presumibilmente già nel secolo scorso modificata dopo la dismissione, appare comunque in discreto stato di conservazione garantendo una ottima interpretabilità architettonica. Analoga alla precedente per molti aspetti è la torre di Grado, presso Vettica Maggiore, impiantata all’estremità di un piccolo promontorio. Anche per questa si può parlare di compenetrazione tra una torre vice-reale canonica ed una cilindrica, sia pure dimezzata. La risultante potrebbe definirsi a doppia altezza composita, in quanto la massa quadrilatera della moderna sovrasta verso monte il corpo della cilindrica, finendo per fungergli da scudatura. Il coronamento attualmente è presente soltanto lungo la piazza bassa ad emiciclo. Lo stato di conservazione è splendido frutto di un recentissimo restauro.


 

 

Torre d'Albori

 

 



 

 

 

 

Ravello:
torre dello Scarpariello