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Id. 526
UN ANGELO IN TORREOMNIA
Ho molto piacere di avere nel forum di Torreomnia la Signora Marisa (userò
questa forma finché Lei non smetterà di chiamarmi "don Luigi" che si
conviene ad un prete, con tutto il rispetto per i sacerdoti. Le suggerisco
"Luigi" e basta, oppure il "non-moderatore", oppure
"coso", ma, per carità, non Don Luigi, mi si è allargata la chierica
sulla nuca...).
Mi piace la Signora Marisa soprattutto per un motivo che nessuno immagina. Se
volessimo personalizzare lo stile scrittorio di ciascuno in tute le forme
didattiche il mio si chiamerebbe "follia" il Suo
"equilibrio", (il vantaggio di venire dal latino contro uno che scrive
"ad orecchio" per mancanza di studi regolari, pur avendo letto, per
deformazione professionale, migliaia, se non milioni di libri, ). E' vero che
ciò che conta sono i contenuti, ma con buona pace di Croce e Flora la verità
sta sempre nel mezzo.
Io credo che la Signora Marisa, leggendola, mi aiuti ad ottundere angolature
troppo spigolose; perché leggere un autore che si conosce è per l'autodidatta
come sentire, finalmente, la viva voce dell'insegnante. Voce del "Maestro o
della "Maestra", germani, per me, agognati da sempre dopo il periodo
in cui, imberbe, mi recavo timido e spaurito dalla "maesta" a Via
Beneduce di cui ricordo solo che era giovane, bellissima e non torrese, e non
dimentico quella mia strana mania pre-puberale di guardarle gli
"attributi".
Alberto Moravia, Roberto Bracco ed altri autodidatti famosi forse si rivoltano
nella tomba con questo mio discorso.
Libertà espressiva, trasgressione linguistica, licenza poetica, quasi sempre
sono gradevoli e liberatori, ma la scrittura è pur sempre una convenzione, un
insieme di regole per capirsi, da cui non conviene distaccarsi molto, specie con
l'italiano scritto, laddove un accento diverso, una virgola in meno può
cambiare significato ad un pensiero.
Significativa la metafora del calice d'oro e di cristallo dei contestatori
dellèavanguardia grafica che preferiscono la scrittura trasparente per goderne
i contenuti appieno, come il buon vino che già solo visto si può giudicare e
capirne subito la bontà al primo sorso.
Non si può avere idea di come la letteratura sia stata massacrata da Marinetti
e oggi da Carson.
Chi non ricorda "PAROLE IN LIBERTA' " di Marinetti il padre del
Futurismo? suffragate oggi, nella grafica e nei contenuti, dal texano David
Carson?
Vedi un altro mio sito sulla, come dire, "cultura stampata" per capire
dove voglio parare con questo discorso. Interessante l'area degli scrittori
tipografi come Virginia Wolf, morta suicida, Anais Nin, che fu costretta a
stampare da se i propri diari perché coinvolgeva nei suoi "capolavori
letterari sessuomani" personaggi di alto bordo; Henry Miller con la sua
scandalosa dillogia dei Tropici che fece arrossire persino David Herbert autore
de' "L’amante di Lady Chatterly. Ecc.
In più il futurismo di Marinetti, antesignano della grafica web già agli
albori del 1900; Carson e i due Stive che nel garage di casa inventarono il
primo personal computer della storia.
Senza contare la storia dei "cinque secoli di stampa" gutemberghiana;
le problematiche artigianali vesuviane, l'umorismo nostrano basato sul sesso e
il peto, ecc.
Il sito è una summa dello stravolgimento grafico con l'avvento del computer
dove ogni uomo è diventato, quasi gratis, l'editore ed il tipografo di se
stesso. E questo forum ne è una labile prova rispetto alle altre potenzialità.
Luigi Mari
ID 3453
UN SORRISO A TUTTI
Marisa Betrò annulla e sostituisce lo
scibile del nostro forum con una sola frase: "Un sorriso a tutti".
Si prega altri angeli di comparire.
La parola "Angelo" comprende diverse accezioni, e, dato la natura
astratta del termine, esse sono quasi tutte fantasiose e spesso fantastiche.
Quindi talvolta artificiose e manipolate con tecniche scrittorie accattivanti e
suggestive. Ma questa volta "Angelo" si rivolge non già ad un
atteggiamento, ad un modus vivendi, ad un ordine di idee o ad un orientamento
religioso profondo e addirittura fanatico, ma ad un semplice gesto di
prammatica: il saluto a margine di un messaggio, una semplice convenzione
sociale ripetuta dall'umanità miliardi di volte al giorno.
Fate un esperimento semplice. Aprendete a caso un campione di persone e giocate
all'"associazione di parole". Al termine "Angelo" 30 su 100
associano "sorriso", non riso, allegria, gioia, ma
"sorriso". Ebbene, ne ho appurati di saluti, espliciti e trasparenti,
artificiosi e spontanei, letterari e formali, ma è la prima volta che leggo dei
saluti che sono un concentrato angelico nell'accezione più diafana, ma
umanistica della parola, là dove persino la poesia prova un pochino di invidia
e di vergogna.
"Un sorriso a tutti". Amore che si schiude da un bozzolo.
A memoria d'uomo non mi sono mai trovato di fronte ad un saluto più bello, più
semplice, più leggero, più saturo, più tonico, più sublime, più spontaneo;
dove gli "ismi", le matematiche e le cibernetiche arrossiscono dalla
pochezza e si nascondono in cerca di conversione e redenzione.
E ciò non poteva essere partorito che da una signora, in senso liliale,
affacciata alla vita e alle sue radici, obbediente alla sinusoide onirica dei
precordi, dove il muliebre e l'eterno femminino, questa volta, sono solo
optional e retorica, non solo, ma soccombono ridicolizzati innanzi al candore
asessuato ed universale dell' "angelico SORRISO" propriamente detto ed
in quanto tale, librato dal pensiero matrice come farfalla, moltiplicato e
riadagiato sulle fronti madide per i dissapori e dei ritmi perniciosi della vita
moderna; crani: avidi contenitori di cogiti tracimanti e malfermi, sotto il
giogo della diseleganza ad della asetticità in un contesto epocale di virilismi
e pragmatismi fibrillanti e di cattivo gusto, nella tribuna di un forum.
Benvenuta in questa gabbia di matti. Ma non disperi. Non ricordo chi ha detto
che la verità sta soprattutto nella follia.
Ancora non ricordo ricordo (invecchio irrimediabilmente) se è di Pascoli,
Carducci o Gozzano, o chi per esso: "Ci vuole così poco per farsi voler
bene: un sorriso quando conviene, ecc."
Un sorriso a tutti.
Luigi Mari
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Id. 500
TZUNAMI
Caro Aniello,
dimostri una grande sensibilità per la tragedia del sud est asiatico. Il
destino è folle. Quello che è accaduto è similare alle catastrofi bibliche.
Ricordi Sodoma e Gomorra e il diluvio universale? Gli elementi sono quelli. Solo
che all'ora il mondo si pensava circoscritto in determinati chilometri. In altre
parole, con tutto il rispetto per la Bibbia e per gli amanuensi, luogo,
ingredienti e catastrofe sono gli stessi. Lussuria, pedofilia, droga e
prostituzione. Morte per annegamento.
I bambini innocenti, questo è il punto. Tutti i bambini innocenti che muoiono
da sempre, anche quotidianamente di fame e d'inedia. O si crede in Dio, o no.
Non c'è via di mezzo. Rifacciamo di nuovo il gioco dell'associazione di parole?
Se si dice "bimbo" nessuno risponderà = valle di lacrime (terra) ma
Eden (Paradiso).
Grazie per la tua sensibilità.
Vincenzo Cardarelli e Salvatore Quasimodo (spero di non sbagliare autori)
dicevano rispettivamente:
"...Il non volere e il non potere insieme, fanno un tale groviglio nel mio
petto..."
"...Non so dove i gabbiani abbiano il nido, ove trovino pace, io son come
loro, in perpetuo volo, la vita la sfioro, com'essi l'acqua ad acciuffare il
cibo...".
Aniello Langella vive la sua vita così intensamente che se Jean Paul Sartre non
fosse morto nell'80, conoscendolo, avrebbe riveduto tutte le sue teorie
esistenziali. Intendo farti un complimento, sia chiaro.
I tuoi messaggi sono talmente incisivi ed intensi che scoraggiano le risposte,
perché toccare certi temi profondi e vitali richiede molto tempo.
Io ho legati al dito almeno tre dei tuoi messaggi a cui mi sono ripromesso di
rispondere e lo farò. Tempo al tempo. Non fosso essere frivolo con la cultura.
Io ti somiglio, pur io "son come loro", in perpetuo volo. Ogni ora
della mia giornata è una prova di sforzo, sai, quelle che si fanno in
cardiologia. Solo che non ho medici intorno, mi assiste il Padreterno. Il
Signore ci ha dato una vita troppo breve per le cose che ci ha fatto conoscere
con endorfina e adrenalina per evaderle. Forse vuole che alcune, le più belle
glieLe restituiamo là, nel Settimo Cielo, inusitate, perché farà, forse,
parte del disegno di redenzione offrirgli in sacrificio i nostri limiti umani,
(rispetto al divino), su un piatto d'argento, finalmente umili, noi, e non più
tormentati da quella parolina "io", (ma chi l'ha coniata così breve,
come fa a raccogliere tutto l'egoTIsmo contiene).
Quante cose sento ancora di dover fare, come te, per obbligo con me stesso e con
la vita, questa straordinaria cosa, spesso trascurata e bistrattata, comunque
usata male. Spegniamo il fuoco del sapere con la benzina. E il tapirulan del
destino scorre sotto i nostri piedi inarrestabile e non svolta mai, la direzione
è una sola, lontana o prossima, ma è quella: "'a nase 'e cane",
direbbe Salvatore u turrese.
Parlo così con te perché siamo cristiani. Non so se hai letto il messaggio in
Torreomnia:
www.torreomnia.com/cristo.htm
spendili questi due minuti, sospetto che ne valga la pena.
Io spesso ho voglia di prendere per il deredano la mia "finibilità"
che, consolidata, sicuramente, mi farà lasciare una pagina di Torreomnia a
metà (chella "stuppele" direbbe sempre Salvatore); speriamo avvenga
il giorno di Natale in mezzo ai miei nipotini; non mi fido degli adulti, non
sono affidabili nemmeno in quei momenti. Ebbene "sfrocoléo" la morte
con la terapia d'urto del "memento mori". Pensa, Aniello, che io e
Salvatore ci siamo imposti di vivere almeno altri dieci lustri.
Alla fine della giornata, insieme alle preghiere serali, mi ripeto dei versi di
Federico Garçia Lorca, dopo una grande risata esorcistica ed apotropaica, con
buona pace di Cardarelli e Quasimodo, non escluso Montale.
Bisogna essere canto, luce e bontà,
bisogna aprirsi per intiero davanti alla notte nera
perché ci si riempi di rugiada immortale.
Allora, all'ombra del cuore tarlato
nascerebbe una sorgente d'aurora tranquilla e materna
ed in una nuvola vedremo apparire
Dio.
Luigi Mari
MARGHERITINA LANGELLA
Tenerella
devi sapere che la Tua presenza in questo forum vale più di tutte le nostre
messe assieme, comprese le tue "colleghe" adulte.
Il mondo dovrebbe essere dei bambini. Il "maligno" ha paura di voi,
della vostra incorruttibilità, della vostra forza che è quella vera.
I "lupi" del forum diverranno agnelli e si prostreranno perché non
c'è forza superiore a quella dell'innocenza, come accadde alla martire che
entro nella gabbia dei leoni e rimase miracolosamente indenne.
E vedi, vedi, il bozzolo come si schiude, eccola sei crisalide poi diventi
farfalla e sorvoli tutta la rete; poi, come Alice nel paese delle meraviglie
sprofondi nel cunicolo dei sogni ad occhi aperti. Papà da te s'è ispirata per
i suoi studi nel sottosuolo.
Senti, senti la musica quando Tu metti piede in questo loco?
Le tue manine danzano sulla tastiera e quando invii il messaggio le tue
parolette si librano nell'etere come le colombe nel giorno dell'Immacolata.
Pensa, prima raggiungono la California, (sta lì il server di Torreomnia), poi
tornano in Italia franche, impavide, mai stanche ed entrano come Peter Pan
portatore di una missione d'amore nel monitor del Tuo papà in Friuli, in quello
mio, di Franco, di Antonio, di Adrian, ed altri a Torre, di Salvatore a Bologna
e poi a New York da Gennaro della Gatta, da Angelo Guarino, ancora a Milano da
Nicola e così via. Questo accade tutto in un solo attimo, mentre tu batti una
ciglia.
La gente dice di non aver mai visto miracoli. Ma cos'è questo? Non è un
miracolo la tua presenza liliale, il tuo candore da Ostia Consacrata e la mente
geniale dell'uomo pilotata da Dio messi assieme?
Ah, come diamo tutto per scontato noi adulti. Come ci precludiamo la felicità
con una ideale chiave d'arresto ficcata nelle tempie.
Sapessi come siamo stupidi e vizzi, i grandi. Litighiamo per nulla, rigonfi di
orgoglio e di vanagloria. Noi siamo, spesso, la delusione del "libero
arbitrio", l'aborto del disegno divino.
Poi diventerai adulta Margherita. Ma fa in modo che nessuno stacchi mai un solo
petalo bianco dallo stame del tuo stelo e che il Tuo fiore sia per sempre
raggiante ed irrorato sotto l'altro miracolo della sintesi clorofilliana.
Procedi sicura ed impavida contro le insidie della vita, vestita di sole come la
Mamma di Gesù.
Luigi Mari
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