Anno IV
Gennaio-Marzo 2004 
n. 1- 3

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    Intervista al sindaco di Capri  
       Storia di un incontro telematico             di Sabatino Falanga
  

Si sa per raggiungere Capri ci vuole il traghetto o l’aliscafo o se si hanno soldi e fretta anche l’elicottero, però a volte basta semplicemente una telefonata e un fax per fare un’intervista, quando anche l’e-mail funziona a “scartamento ridotto”. Non sempre è facile centrare l’obiettivo, ma con l’aiuto opportuno della tecnologia si raggiungono lo stesso le mete desiderate. Ecco com’è nata la nostra intervista al primo cittadino dell’ “Isola delle Sirene”.

Avvocato Costantino Federico, com’è nata la sua passione per la politica e quali sono state le tappe significative che l’hanno portato alla carica di sindaco?

L’ambiente familiare e la tradizione in quanto sono nato in una famiglia politicizzata. Mio padre è stato amministratore e Sindaco di Capri. Le successive elezioni, dal 1975 in poi, hanno rafforzato l’esperienza e il radicamento politico.

Le pesa il suo doppio ruolo d’imprenditore e di politico?

Si. Sarebbe ovviamente più facile svolgere solo una delle due attività.

Quali rapporti ci sono tra l’isola e l’area metropolitana? Il traghetto è Napoli-Capri o viceversa?

No. Capri è come l’Inghilterra quando il mare è agitato, è il continente ad essere isolato. Capri è vissuta come un proprio universo, sia pure dipendente.

Ci parli del “vippismo” di Capri, essa è ancora l’isola delle sirene?

Si, il mito resiste comunque e  malgrado sia i capresi che i suoi visitatori. Insomma che differenza c’è fra la Capri di Angelo Moratti e della Aga Khan e quella attuale?
Di quei personaggi c’è n’erano pochi e autentici. Ora in omaggio anche alla modernità scientifica ci sono innumerevoli cloni, con l’aggravante che raramente sono ben riusciti.

Il porto turistico è sufficiente alla forte richiesta di attracchi?

No, ma anche se avessimo 1000 posti barca avremmo richieste in eccedenza. Per ben comprensibili motivi tutti preferirebbero avere la barca a Capri e non in un porto napoletano o comunque della costa.

Quanto pesa sulla tranquillità isolana il turismo “mordi e fuggi” dei vacanzieri fine settimanali?

Il turismo “mordi e fuggi” è soprattutto quello giornaliero, non tanto quello del fine settimana. E’ il pendolarismo la causa del sovraccarico e del surriscaldamento di tutti i servizi dell’isola che com

promettono quindi anche la tranquillità.
In tempi di siccità, quanto pesa l’emergenza idrica nell’isola?
L’acqua è stata da sempre un’emergenza e un’esigenza primaria per Capri e perciò è stato sempre affrontato e brillantemente risolto. Dai Romani e da Tiberio con le grandi cisterne e la rete di acquedotti. Successivamente dagli ordini monastici sempre con grandi opere di invasi e cisterne o parallelamente dalla popolazione, che ha sempre dotato la propria abitazione di cisterna per raccogliere l’acqua piovana. Nei tempi moderni le navi cisterna hanno integrato il fabbisogno e negli ultimi 30 anni la realizzazione di acquedotti sottomarini ha risolto il problema.
Capri d’inverno: malinconia o euforia della solitudine?
Entrambe le manifestazioni, ma a Capri è stata inventata e definita la DAS, depressione ambientale stagionale. Di questa sindrome soffrono in molti al punto da essere individuata come causa o concausa di suicidi altrimenti non giustificabili.
Assistenza psichiatrica ed integrazione sociale: come sono vissute queste realtà e quali iniziative avete in cantiere, in particolare a riguardo alla legge 328/00 per l’integrazione sociale?
Le caratteristiche geografiche e socio economico probabilmente contribuiscono ad elevare il tasso di richiesta. Le iniziative comunque non sono locali, ma inserite in contesto intercomunale e distrettuale.
Bella Capri: ma è reale?
Si, tutte le indagini confermano indiscutibilmente questo dato se riferito alla natura e al paesaggio.

A sinistra l'Avv. Costantino
Federico, sindaco di Capri