montagna
non ha gettato che fumo, e cosi a seguitato tutta la notte. la pioggia è
andata a scaricarsi nei paesi vicini ... Martedì 8 il monte è stato
tutto il giorno chiaro e senza fumo, e così pure la notte ... il tempo
dell’estate è regolare ... Il termometro ha gradi 25 la mattina e a
gradi 18 e mezzo la sera ...».
Duca della Torre (1794).
«...
Sabato 5 Luglio ... s’intesero due forti scoppi ... e dopo brevissimo
tempo ... si vide uscire una colonna di materia rossagna dalla cima del
cono la quale dopo essersi elevata ... quanto l’altezza del cono
stesso, cominciò ad inclinarsi in dirittura della Torre dell’Annunziata
senza mai staccarsi dal monte ... finché si coricò lungo il pendio del
ridetto cono fino alla base ... la popolazione della Torre ... diceva di
aver veduto cader dal monte un torrente spaventevole di acqua che
impetuosamente scorreva verso di loro ... il torrente di acqua che
rovinò spiantò degli alberi moltissimi e ruppe tutti gli argini che
incontrò lungo il suo cammino ... il giorno di mercoledì vidi tutti i
suoi guasti particolarmente nel luogo detto il Ponte della Gatta, ove
trovai le mura ... lungo il cammino della strada regia rotte e confuse
con alberi sbarbicati dalla terra ed altre materie strascinate verso
il mare ... il gran torrente con la sua caduta avesse formato un casmo
bastantemente profondo per incanalarsi verso il mare ... Il Lunedì 7
dello stesso mese ebbe lo stesso infortunio il territorio della Torre
dell’Annunziata ... ma il danno per quanto sia stato considerevole è
sempre minore di quello cagionato dall’alluvione di sabato che rovinò
il ponte della gatta ... a Caserta ve ne fu una cosa terribile in un
giorno della medesima settimana, che oltre i danni cagionati alle
campagne ... portò via un uomo e ventisei capre ...».
Tata (1794).
I
luoghi danneggiati dagli effetti dell’eruzione
Nei
seguenti brani si possono riscontrare tutti i luoghi danneggiati
direttamente o indirettamente dai prodotti o dagli effetti dell’eruzione
ovvero dalle alluvioni che si verificarono fino al termine di Giugno
(fig.21). Nei seguenti brani per alcuni luoghi è data anche una stima di
massima dei danni.
«...Il
danno maggiore cagionato dalla cenere e dal lapillo, è stato verso
Somma, Ottajano, S. Anastasia ... dove ha rovinato tutte le campagne ed
abbattuto il tetto di qualche abitazione ...». Olivieri
(1794).
«...
Le piante e gli alberi nel territorio di Ottajano e di Somma son perduti
affatto, e nel lato occidentale e meridionale del monte lo sono nella
maggior parte ...». Tata
(1794).
«...nel
venerdì 20 la mattina ... A 14 ore discese il primo torrente di acqua
senza che cadesse pioggia nel nostro paese ... Alle ore 18 cadde poca
pioggia nel paese ... dall’alto del monte discese un impetuoso
torrente per lo vallone del Rosario circa 8 palmi alto e largo più di 30.
Non fece altro danno che condurre arena, lapilli e cenere d’intorno e
dentro le case ... Il sabato 21 fu tranquillo. La sera imperversò di
nuovo la montagna con tuoni, saette, e tempeste ma tutto calmossi nelle
ore 3 della notte. Verso le 5 cessò nuovamente la calma e accadde l’orribile
tempesta dell’acqua desolatrice discesa per lo vallone Rosario in
tanta copia ... trascinava ... grossissimi alberi di ogni sorta e pietre
smisurate di circa 10 o 12 palmi di diametro. Rovinò molte terre
coltivate e molti edifici e distrusse dai fondamenti due di questi molto
vasti. L’altezza del torrente era in molti luoghi di palmi 30 e la
larghezza di circa palmi 60 ... Per altri sette valloni discese anche
impetuosamente altra copia di acqua ... ma recò minor danno del torrente
del Rosario ..». Duca
della Torre (1794).
«...
Sabato (il 21) andai a Somma ... e passato di circa un miglio S.
Anastasio, cominciai a vedere il guasto cagionato dalla cenere
Fig.
21 –
Carta del Morghen (fine del ’700) sulla quale sono riportate le aree
colpite dalle alluvioni (in azzurro) e dalla principale colata lavica
(in rosso) durante l’eruzione del 1794 (ridisegnata con dati di:
Hamilton, 1795). |