«...
I danni ... cagionati alla Torre del Greco sono stati di gran rilievo
... comincia la sua distruzione da 50passi al di qua, da dove prima era
situata la porta, ossia dal Casino di Caracciolo, e va a terminare
al vicolo denominato "Piscopio"; vedendosi per tutta questa
estenzione di quasi mezzo miglio, la lava ...».
G.M.C.(1794).
«...
La Torre del Greco ... ha sofferto maggiori danni ... della Torre n’è
rimasta illesa una sesta parte e le moggia coverte dalla lava sono poco
più di 3000 ...>>.
Scotti (1794).
Per
Siniscalco (1890) «...
L’igneo torrente (quello che distrusse Torre del Greco; N.d.R.) ...
Aveva una larghezza di 529 m e 10, la lunghezza di 5687,82 m. Percorse
questa estensione nel breve spazio di 4 o 5 ore, ed occupo metri 129,59
nel mare ... La lava covrì 10.906 metri quadrati di territori colti-
vati e fece un danno di lire 1.094.800(di quel tempo; N.d.R.) ...».
Il
danno apportato dalla lava che scorse sul fianco orientale del cono fu
molto piccolo riducendosi ad una breve estensione di terreno boscoso (Breislak
R Winspeare, 1794). Le vittime di questa eruzione ascendono al numero di
una ventina circa:
«...
I morti nella Torre si contano 14 ma doveano essere molto di più ... Ad
Ottajano due soli si dicono periti ... ma in Somma oltre i tre che
furono da me veduti ... il Sabato 21 del mese, altri dopo ebbero l’istessa
disgrazia; tra quali di sei uomini ne perirono due ...». Tata
(1794).
Stato,
forma e dimensioni del cratere
e delle bocche cessata l’attività eruttiva
Molti
autori hanno descritto lo stato del cratere pochi mesi dopo l’eruzione,
avendolo visitato, tra questi ricordiamo: D’Onofrio (1794), Caneva
(1794), Breislak (1798), Anonimo (1794 a, b), Olivieri (1794) e
F.M.D.C.A.T. (1794). Dalle loro descrizioni si evince chiaramente che al
termine dell’eruzione il vertice del cono risultava più basso di
quanto era originariamente (fig. 23).
Fig.
23 –
Stato topografico del cratere vesuviano il 6 Luglio 1794 (dis. da:
Hamilton, 1795). A-B) profilo topografico della sommità del cono del
Vesuvio prima dell’eruzione; C) bocche e crepacci apertisi con l’eruzione
la sera del 15 Giugno 1794.
Alfano
& Friedlaender (1929), riportando le misure di Breislak (1798), ci
dicono che il Gran Cono del Vesuvio fu decapitato di 121 m; ne rimase
una punta più alta a nord-est che fu chiamata Punta del Palo, e servì
per molti anni successivi per riferimento geodetico (1203 m slm).
Breislak R Winspeare (1794) nel seguente brano riportano le misure
eseguite sul gran cono la mattina del 12 Luglio, circa un mese dopo l’eruzione,
ormai definitivamente cessata:
«...
Il perimetro superiore si trovò essere palmi 8600, cioè un miglio e
palmi 1600. La parte che guarda il NE era più eleoata dell’opposta,
così che il cono sembrava troncato in una direzione inclinata al SO, e
siccome l’inclinazione di questa sezione è piccola, la forma dell’orlo
superiore è d’una ellisse poco eccentrica che si può considerare come
un circolo ... gli orli del cratere non sono regolari ... ma formano
delle slabrature, delle quali la più profonda è al Sud, dal che risulta
che questa è la parte più bassa del ciglio, a profondità del cratere,
era molto grande e gli parve corrispondente quasi all’altezza del cono
esterno ... l’altezza tra il vertice del cono e la pedemontana la
trovò di palmi 880, cosi quella dell’interno dell’imbuto, che all’occhio
è alquanto minore, si può valutare 600 palmi. Le pareti del cratere
hanno una ripida pendenza e quelle che appartengono al lato orientale
più alto, sono tagliate a picco ...». |