Osservai
... la lava calata dall’apertura ... diramata in due lingue, una delle
quali vedesi ... fermata nel tenimento di Resina, l’altra circondando
il sud detto volcano di Cocozziello sta unita alla ... materia, che
uscì dalla sua bocca ... oltre a sette volcanetti, v’era un infinito
numero di crepature, e fumajole ...».
Sacco (1794).
«...
Giunto alla voragine, la trovai quasi tutta rimarginata e ripiena di
lapilli, ceneri, pozzolana e sassi d’ogni grandezza, senzacché avesse
... alcun segno almeno con fumo, come non ne davano le altre appresso,
mentre la lava dall’ultima voragine nel fosso de cocozzielli fino al
mare fumicava, e fumicherà ... per qualche mese ancora ....».
Tata (1794).
«...
La sua origine (della lava; N.d.R.) deve dedursi da sette aperture in
linea verticale nel luogo denominato il fosso. Queste sette aperture
formano sette monticelli. Cinque di queste hanno la loro bocca di
circonferenza quasi di mezzo miglio e di molta profondità ... Intorno
ad esse vi erano altre aperture, ma più piccole, che unite a queste
arrivavano al numero di 15 ...».
Duca della Torre (1794).
Gli
altri conetti erano già spenti il giorno 19 Giugno ed erano ammantati
dei detriti piroclastici da essi stessi eiettati durante le esplosioni,
oltre che da sostanze saline e sulfuree, tra cui il sale ammoniacale
che fu recuperato è venduto al mercato nei giorni successivi all’eruzione.
Il successivo brano ci da un dettaglio morfologico e dimensionale dei conetti eruttivi maggiore rispetto ai brani precedenti.
«...
Verso l’Ovest ... si osservavano le grandi aperture formate ai 15
Giugno ... dalle quali cominciò la prima eruzione, e che sono dal
superiore orificio lontane palmi 1489. I due torrenti di fuoco che dalla
prima apertura sboccarono, hanno tra mezzo due promontori di sferica
figura ed anche questi hanno i loro orifici igniti e benché apparisca
spento il fuoco, si osservano ... fumanti ancora. Questi due orifici
sono l’un dall’altro distanti intorno ad 844 palmi. L’orificio
dell’uno dei due promontori è di circa palmi 360 di circonferenza e l’altro
di palmi 696 e sono dalle grandi aperture lontani palmi 2978. Oltre a
questi vi sono altri tre orifici similmente di figura sferica con i loro
coni verso l’Ovest circa palmi 1214, due de quali sono profondi e
voraginosi ed hanno eruttato fuoco e sassi di ogni misura ... quantunque
non eruttino più. Il terzo vedesi ancora aperto ed esso ancora
ha mandato fuori delle materie ... verso la stessa direzione d’Ovest
osservasi un picciolo promontorio che ha ben anche eruttato. A linea
curva sotto i tre accennati orifici in distanza di palmi 303 in circa si
osservano tre altre aperture, senza pero alcun segno d’incendio. Al
lato sinistro di quest’ultima verso l’Ovest corre un torrente di
fuoco largo circa 98 palmi. Dentro la masseria di Gaetano Gargiulo si
osserva un altro profondo abisso largo 100 palmi in circa e 1150
profondo ... dalla parte superiore vi corre un ignito torrente circa
12 palmi largo ... ».
Giros (1794).
Lo
stato dei luoghi dopo l’eruzione
L’aria
intorno al vulcano fino al giorno 23 era ancora irrespirabile per i
vapori sulfurei che si sprigionavano e l’intensa attività mofetica
presente in molti punti, tra cui la chiesa della Madonna dell’Arco e
ai Camaldoli della Torre:
«...
Fin dal primo giorno in cui avvenne l’eruzione si sparse nella vicina
atmosfera una gran copia di aliti mefitici perniciosissimi, emanati da
una quantità di mofete che si manifestarono in vari siti del Monte
...».
Olivieri (1794).
Fig. 24 –
Il cratere vesuviano col conetto interno nel 1798 (da una incisione di
B. J. Pouncy in: Alfano e Friedlaender, 1929). |