STORIA DEL "PANTALEO"

ID: 1803 Intervento da: Giusy Coppola - Email: giuycopp3@tin.it - Data: domenica 8 maggio 2005 Ore: 01:38

Buona notte,
invio un articolo sulla scuola torrese di due mie colleghe Barbara Falanga ed Emanuela Palomba convinta di fare cosa utile.

Torre del Greco. Facciamo un giro nelle scuole medie inferiori e superiori per appurare le reali condizioni degli istituti analizzando i luoghi in cui i ragazzi danno sfogo ai loro umori e mettono alla prova le loro abilità fisiche: le palestre.
Ci troviamo nel piazzale Buonconsiglio, zona Leopardi, entriamo nella scuola media statale Don Raffaele Scauda dove ogni tentativo di parlare con la preside Filomena Rossi viene immediatamente vanificato dal timore di un cattivo bigliettino da visita per l’istituto.
Ma noi non ci diamo per vinte. Visitiamo la scuola, ma di palestre... nessuna traccia.
Entriamo nell’edificio adiacente, adibito ad attività di sostegno, e notiamo due aule, una attrezzata solo di una trave, l’altra di un tavolo da ping-pong. Insomma, l’unica risorsa, tempo permettendo, resta il campetto esterno. Poco distante la Scauda, in prossimità di Villa Macrina, è l’Angioletti, che vanta una delle strutture migliori della città. Facciamo quattro chiacchiere con la docente di educazione fisica, Cinzia Di Dato, che ci mostra le due palestre interne (con tanto di spalliere, cavallina, quadro svedese.) ed il campo esterno. “Questi luoghi – dichiara Cinzia Di Dato – vengono utilizzati anche da associazioni sportive esterne alla scuola per i loro allenamenti. I ragazzi inoltre, partecipano a campionati sportivi studenteschi, in competizioni di atletica leggera, basket maschile, tiro con l’arco”.
Proseguendo la nostra indagine, ci rechiamo alla scuola media Beato Vincenzo Romano, zona Sant’Antonio, dove il dirigente scolastico Ettore Vivo, ci permette di visitare l’istituto, dotato di una palestra interna, ben attrezzata, ed un campo di calcio esterno. Tra le varie attività, gli allievi sono coinvolti nei Giochi della Gioventù e corsi pomeridiani di aerobica con un esperto esterno.
La strada è ancora lunga e le scuole ancora numerose. Diamoci da fare. Tocca adesso al Liceo Scientifico Nobel, di recente costruzione. L’edificio è in ottimo stato: la palestra interna è attrezzata e in buone condizioni, il campo esterno è di grandi dimensioni, campionati studenteschi a livello nazionale, gare di pallavolo, pallacanestro, tennis, ping-pong, ginnastica. Ma- eh si c’è un “ma” - l’avvicendarsi di 120/130 alunni nella stessa ora di lezione rende impossibile lo svolgimento regolare dell’attività motoria, per questo molti studenti sono costretti ad utilizzare l’Auditorium, mentre non si usufruisce del campo esterno a causa delle continue lamentele da parte di un vicino, disturbato dalla confusione degli studenti.
Ci dirigiamo ora, verso il Liceo Classico G. De Bottis, in prossimità del cimitero. Ritorniamo al nostro vecchio istituto, con un pizzico di rivalsa: questa volta siamo noi a fare domande ai professori!
Cercando di assicurare un minimo di imparzialità, parliamo con la professoressa Aurilia, docente di educazione fisica. L’edificio possiede due palestre interne, delle quali una è inagibile, ed un campetto esterno. Oltre alla normale attività motoria e ad i corsi pomeridiani, la professoressa ci parla del progetto di educazione alla salute, che comprende sia l’educazione sessuale che quella alimentare, “il progetto – spiega la docente – è finalizzato alla conoscenza e prevenzione dei disturbi alimentari e malattie sessualmente trasmettibili”. Lasciamo l’istituto con un interrogativo: perchè occuparsi solo della costruzione di nuove aule per accogliere gli studenti sempre numerosi, dal momento che basterebbe poco per rimettere a nuovo la palestra inagibile?
Passiamo alla scuola media inferioreSan Francesco D’Assisi, vicino al nuovo comando dei carabinieri. Ci accoglie, forse anche con troppo interesse, il dirigente Giuseppe Lombardo, che ci mostra le due palestre interne, ed il campetto esterno.
L’istituto comprensivo incorpora al suo interno i tre ordini della scuola materna, elementare e media. In base a questa divisione, lo studente è seguito sin dai primi anni della sua istruzione. Il percorso intrapreso ci porta dritte all’Istituto d’arte, in piazza Luigi Palomba, dove il custode ci informa che, a causa dei lavori per la ristrutturazione, l’edificio è stato smembrato in due diverse sedi: una in via Cavallo, dove, a detta del vicepreside Noto, gli studenti non svolgono regolare lezione di educazione fisica in quanto i soli campetti esterni non sono né attrezzati né agibili; l’altra, invece, all’Istituto I.T.C. Pantaleo. Insomma, una vera e propria “vivisezione”.
Non è finita qui, il nostro giro continua.
Prossima tappa: S.M.S. Domenico Morelli. Giunte all’istituto, incontriamo il professore Dario Russo, che ci accompagna all’unica palestra interna, posta in un edificio adiacente all’istituto. Non solo. La scuola gode di una pista di pattinaggio, utilizzata esclusivamente da associazioni esterne o semplici privati.
Continuando il nostro iter, non resta che visitare la scuola media Leopardi, vicino all’ Hotel Sakura. Colpite dalle buone condizioni della struttura, cerchiamo il professor Zingone, docente di educazione fisica. “Forse non tutti sanno – dichiara Zingone – che inizialmente la struttura doveva ospitare una scuola elementare, per questo la palestra interna ed il campo esterno sono di dimensioni non regolamentari, non permettendo una buona attività motoria”. Le attrezzature sono carenti: l’unico sport praticato è la pallavolo, nonostante dispongano di un impianto per il salto in alto, inutilizzato.
La nostra indagine prosegue, è la volta dell’I.T.C. Pantaleo. L’istituto, che quest’anno festeggia il suo cinquantesimo anniversario, presenta una palestra interna attrezzata e due campetti polivalenti. Il professore Claudio Belsino ci parla anche dei progetti in cui i ragazzi sono coinvolti come il “Fuoriclasse Cup” , che unisce sport e cultura con tornei di calcetto e la stesura di articoli sull’omonimo giornale, finanziato da enti quali l’Unicef, Coni, Gazzetta dello Sport, Lega Calcio, etc.
Giunte quasi al termine della nostra indagine, manca all’appello la scuola media Colamarino-Sasso, nei pressi del Set-Point. I due istituti, unificati ormai da qualche anno, presentano una situazione completamente opposta. La Diego Colamarino, non solo non ha la benché minima sembianza di una struttura scolastica, in quanto si trova in un palazzo con aule dislocate, ma manca di un qualsiasi locale destinato all’attività motoria. La situazione ci lascia attonite, cerchiamo chiarimenti dalla professoressa Fiorella Borrelli, che sottolinea la precaria condizione in cui versano docenti ed alunni, ancora in attesa di un’adeguata struttura. “Siamo gli unici a Torre del Greco – afferma la Borrelli – a non avere attrezzature, né locali, per questo, quando le condizioni metereologiche ce lo permettono, usufruiamo di campetti del Set Point, oppure del campo della Turris”.
Sgomente dell’ultima dichiarazione, ci dirigiamo alla Mons. Michele Sasso, nei pressi dei Molini Marzoli. La situazione è leggermente migliore. Incontriamo il fiduciario Michele Romito, che ci illustra le condizioni dell’unica palestra interna, dalle dimensioni ridotte rispetto a quelle di una regolare. L’indagine è finita. Ora organizziamo le idee.
E’ chiaro che la metà delle scuole medie analizzate, è carente di attrezzature e spazi idonei all’attività fisica, mentre gli istituti superiori mancano di un numero di palestre proporzionale all’affluenza degli studenti. Una cosa è certa, se si estende ancora di più la scuola d’obbligo, le nostre strutture non riusciranno a contenere il continuo flusso di studenti. Effetto collaterale della riforma Moratti?

Barbara Falanga
Emanuela Palomba