Autore:
Langella Aniello
- Email:aniello@langella.net
- Scritto o aggiornato:
lunedì 9 marzo 2015 Ore: 17:26
CLICCA SUL MIO TESTO DOG QUI SOPRA PER RUBARLO E TI MORDO
Attenzione, questo messaggio contiene polemiche!! Le persone più sensibili sono pregate di non leggerlo. "Scusi, ma lei, ci può dire il suo mestiere, qual è la sua occupazione?" "Si, certamente glielo dico" Replicò il signore dai tratti del volto un po' asiatici, con una folta chioma riccioluta e dallo sguardo pseudo intellettualoide.
"Si faccio il COPIAINCOLLISTA". Con la rete, via via nel tempo e sempre di più si è sviluppato il mestiere del "copiaincollista", una attività fortemente in crescita che prevede tempi minimi di impegno e grande visibilità. E così con questo che è diventato un vero mestiere, i politici si plagiano, nascono idee "nuove" dallo spolvero dei vecchi testi e anche la musica, mutuando melodie del passato si rigenera, per così dire, creando canzoni e motivi che di nuovo e originale non hanno nulla. Anche i pittori, gli scultori fanno i copianincollisti. Ma come in tutti i campi ci sono i "copianincollisti" seri e quelli da marciapiedi, quelli attenti a cambiare le virgole e quelli invece che non hanno nemmeno il pudore di farlo, quelli dell'ultima ora e quelli storici. Il copiaincollista nasce con una propensione, con un innato spirito di fare questo mestiere. Secondo me geneticamente predisposto in quanto è, di base, un mariunciello.Io scrivo della storia di Torre del Greco da molti anni e le mie sono ricerche, sono studi originali che non hanno nulla a che vedere con questo mestiere che sempre più occupa sfaccendati avventurieri della comunicazione. Ieri nel sito ho pubblicato questo studio sul 1631. Come poi leggerai questo lavoro è frutto di ricerca e serio approfondimento. Te lo mando affinché qualcuno non pensi che io avevo esaurito il materiale da pubblicare in rete ed in cartaceo…a buon intenditor,… Pezzi così, perdona l'immodestia (ma quando ci vuole ci vuole) a Torre non si vedevano da un po'. E grazie per aver ascoltato il mio sfogo. Stammi bene, soprattutto in salute
Caro Gennaro, anche per me internet è un mezzo a dir poco da favola. Metto in rete tutto ciò che scrivo ed ho la possibilità di cambiareo e correggere, man mano che raccolgo altri dati. Raccogliere ma da chi? Non certo dai mie vicini di casa ma da tutto lo scibile oggi riversato in rete (attenti pero alle bufale!). Dissi al professore Francesco D’Ascoli che mi servivo del suo Vocabolario Napoletano per la compilazione del dizionario torrese e lui mi rispose: “Cosa crede che abbia fatto io e quelli che mi hanno preceduto. Abbiamo sempre fatto tesoro, possibilmente arricchendo e modificando (e qui sta il nostro impegno) di quanto hanno scritto i nostri predecessori”. Ci sono, però, dei limiti da rispettare. Se riporto l’etimologia di una parola come “ricchione”, non faccio che riprendere quanto detto e ridetto da tanti compilatori di dizionari etimologici. Spesso non saprei neppure chi citare. Ma se dico che “ricchione” non deriva da orejón = grosso orecchio, nome dato agli incas dagli spagnoli, per l’uso di forare e allungare il lobo auricolare ma dico che deriva dal greco “orkhi-pédes = che ha la strozzatura dei testicoli, impotente” non posso (anzi non devo) tacere che l’autore di questa nuova interpretazione etimologica e il professore Carlo Iandolo. E ciò per non vestirmi di penne di pavone. Quindi, carissimo, c’è situazione e situazione. Alcuni mesi fa ho avuto il piacere di leggere un tuo testo dal titolo “Ugone”. Non hai tralasciato occasione per citare in note a pie’ di pagina autore e titolo di opere dalle quali traevi certe affermazioni. A me sembra molto corretto un tale procedimento ed è su questo che si articola tutto il discorso dei “mariuoli”. Non il “diritto dell’autore” ma il “dovere di citazione dell’autore” per non dipingersi da studioso con i fiocchi, mentre si sta facendo un lavoro che oggi, anche i giovani delle scuole medie fanno con bravura, nelle loro “ricerche”. Insomma: più che il rispetto del lavoro altrui sarebbe bene non esagerare nella supervalutazione del proprio. La modestia è la virtù degli asini e io songo nu ciuccio.
Argenziano Salvatore
ID: 9874 Intervento
da:
Gennaro Francione
- Email:azuz@inwind.it
- Data:
martedì 9 dicembre 2008 Ore: 13:31
Oilà Salvatore che piacere averti da queste parti! Hai ragione tu: abbiamo ragione sia io che Aniello. Come sempre la storia giustifica le sue azioni sia che si proceda in un mod che in un altro. Alla fine ci sono solo forze irrazionali che si scontrano. Prima (col cartaceo) il potere era in mano agli editori che con la scusa di proteggere gli autori, facevano soldi. In effetti la gran massa degli autori era esclusa dalla torta e gli rimaneva solo il contentimo del diritto morale d'autore. Ora con internet non abbiamo più bisogno di editori. Qualcosa paghiamo. Mettendo in internet le opere le ruberanno? Che facciano pure! Perché alla fine - gira e vota - anche noi abbiamo rubato da qualcun altro. Ma è un vero rubere o non invece un riassemblare, contaminare, reinventare? Insomma la vita è tutto un gioco. In questo caso il gioco della guardia e del ladro. Ma i ladri chi erano Robin Hood e i suoi accoliti o i signorotti inglesei che arraffavano la vita e la fatica della povera gente per vivere a sbafo, andando a dire in giro che per ammassare quella ricchezza si erano fatti il culo? Felicità
Uagliù, avite fatto propeto nu casino! (Voglio rìcere sulamente Gennaro e Aniello. Nun me permetto ’i parlà ’i burdello pe tutti ll’ati ca hanno scritto). Io songo poco struito e mo nun capisco cchiù niente. Ma ’i qua’ ladrucinio state parlanno?
A libbertà r’a copia-cupiarella è sacrusanta. E si io fosse nu scrittore e tu me cupiassi, a mme me facissi nu grande onore. (Have raggione Gennaro).
Ma. pecché roppo che hai cupiato vai ricenno ca è robba toia? E nce mietti pure a firma sotto? Allora tu sî mariuolo? (Have raggione Aniello).
Nzomma! A mme me pare ca state ricenno ddoi cose diverze e pirciò nnunn’aggio capito niente.
E po me dispiace propeto a ddà raggione a tutti dduie. Spiegateve meglio pe mme ca so’ gnurante e senza chiammá santi e pataterni r’u ppassato a testimunianze.
Vulimmoce bbene.
Argenziano Salvatore
ID: 9869 Intervento
da:
Gennaro Francione
- Email:azuz@inwind.it
- Data:
martedì 9 dicembre 2008 Ore: 09:18
ID: 9862 Intervento
da:
Aniello Langella
- Email:aniello@langella.net
- Data:
lunedì 8 dicembre 2008 Ore: 21:41
Caro Camillo, smettila di darmi anche tu del dott. sono solo uno scrittore se ti va bene. Tu sei un puro, un anima dolcemente prodiga, un cultore della carità e il tuo copia incolla è salutare, anzi porta salute e benessere. Rifletti con me, però. Esaminiamo assieme il termine "EMULAZIONE". Si sei ? Trova sul vocabolario e commenta assieme a me. Emulare,....Ma alla fine mi chiedo dopo una pagina e mezza della Treccani sul termine emulazione a noi che ce ne frega? Che ci azzecca direbbe il magistrato politico. Ci azzecca, ci azzecca e come!! Emulare può essere inteso in termini positivi e negativi. Chi emula te sicuramente esprime un metodo positivo e costruttivo. Ma dal mariunciello copiaincollista si passa facilmente al talibano. Mi sono spiegato? Grazie come sempre.
Semplicemente Aniè
ID: 9861 Intervento
da:
camillo scala
- Email:doncamillo57@libero.it
- Data:
lunedì 8 dicembre 2008 Ore: 20:28
In pieno stile "made italy" e affrancato dai toni alla "volemose bene" a conclusione di questa interessante e piacevole discussione innescata dal Dottor Langella Cucù ...... eccomi sono un copiaincollista non di professione perchè il mio vero mestiere anzi la mia nobile professione è marittimo. Innanzitutto per tranquillizzarvi .....i miei tratti somatici non sono asiatici e i miei capelli non sono riccioluti o forse lo erano un tempo,detto ciò, per hobby copio e incollo per confezionare un giornale Torre News sul sito http://www.torremare.net (cliccare per credere),al solo scopo di informare i miei colleghi sparsi nei porti del mondo e i miei concittadini sparsi per l'italica penisola. All'uva preferisco le fragole anche perchè dal primo si ricava un nettare prelibato che non reggo tanto facilmente, ma visto che l'avete usato per un brindisi finale ,e visto che in parte sono stato riabilitato .... un bicchiere di Aglianico lo bevo con piacere. Al ladruncolo o al birichino se proprio un appellativo bisogna trovare preferisco quello che ironicamente ha usato il Dottor Langella " un galantuomo". Prosit !
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