Ricordi del bere e mangiare di un torrese Pag. 10 | ||
-CECA- |
c(e)càta:Cicala di mare. Crostaceo marino degli Squillidi (Squilla mantis), Spernocchia. Noi le mangiavamo cotte nel ruoto, con aglio, olio e pepe. La massima resa delle cecate è nel sugo di pomodoro per condire gli spaghetti. Il piacevole dolcino del sugo va mitigato con una macinata di pepe. ... dalla metà di febbraio all'aprile, è più polputo del solito, e racchiude allora un cannello rosso lungo il dorso, detto volgarmente cera o corallo, il quale non è altro che il ricettacolo delle uova di quel pesce. (Pellegrino Artusi. La scienza in cucina e L’arte di mangiar bene). c(e)còria:Cicoria. Pianta erbacea delle Composite (Cichorium intybus). Le radici, debitamente tostate, erano adoperate come surrogato del caffè. Na vera ciufeca. 'A tengo ribbazzata int' 'a memoria dint' 'o penziero fisso ca me resta! Chello ca primma era cafè, è cecoria e se n'è fatta na mala menesta! (Ferdinando Russo. 'O surdato 'e Gaeta). c(e)fèca:Caffè fatto con surrogati. Vino pessimo. Ciufeca. etim. Arabo "sciafek". cèf(e)r(o):Cefalo. « Buono! – dice lo dottore –. Cèfaro ’n grieco vò dire capo, e da chisso se deve commenzare. (Pompeo Sarnelli. Posilicheata). c(e)pòlla:Cipolla. Pianta erbacea delle Liliacee (Allium cepa). Mangia' pane e ccepolle, vivere con una frugalità prossima all'indigenza. A frittata 'i cepolle. etim. Lat. tardo "cepulla", dim. di "cepa". Cepola. Pesce dei Perciformi (Cepola rubescens) dal corpo di colore rosso, allungato e compresso. Pesce fettuccia, ziarella. .... e no tagliero avea de buono addore pe’ parte de na tarraca moresca co’ na cepolla penta e po’ na scritta: “So’ forte cruda, ma so’ doce fritta”. (G. C. Cortese. La Vaiasseide). adopra sta coppella, ca fai prova se lo negozio è vero o fegneticcio, s'è cepolla sguigliata o s'è pasticcio. (G. B. Basile. Lo Cunto de li Cunti. La Coppella). ... Guardate 'a cuntessa 'Arzano!... E' arrivata cu tutt' 'e ppiumme 'ncapo ca pare na cepolla sguigliata!... (R. De Simone. La Gatta Cenerentola). céppa:Fascio, ciocca, resta. A ceppa 'i pummarole, a ceppa 'i cepolle, a ceppa 'i cozzeche. Tene' i ccorne a ceppe... c(e)quitta:Milza cotta nell’aceto con aglio e peperoncino. ... e il rosso gragnano, con la bottiglia andiamo, non correre e non cadere, alla cantina di Sciampagna botti e tinozze nere di tannino come l’alto bancone con zuppiere di zuffritta e cequitta, sotto il palazzo di fronte. (S. A. Ricordi).
c(e)ràsa:Ciliegia. Prunus avium. etim. Latino "cerasum". Cerasa majeteca: Varietà di ciliegie che si raccolgono a maggio.
Boccuccia
de 'no pierzeco apreturo (Velardiniello, 1500). L’aseno, che saglieva a lo ceraso, Pe cogliere no túmmolo de fico, (Pompeo Sarnelli. Posilicheata). Lo pruno, lo ceraso, lo percuoco Caccia li sciure, e mmette foglie nove; (Bernardo Quaranta. Lo sisco de la Primmavera). Era de maggio e te cadéano 'nzino, a schiocche a schiocche, li ccerase rosse... (Di Giacomo-Costa. Era de maggio). Pe coglie le cirasa ci vò l'uncine, Pe fà l'amore ci vò lu malandrine. (Poesia popolare del Molise).
'Na
paréglia e cerase 'ncopp' e zìrule,
Era
viérno 'nzerrato, (Tommaso Pignatelli. da Pe cupia' 'o chiarfo, 'Mmatula).
Me
cummettò le mele e le cirase (Zoè - "Terra", Tricase, Lecce. Santu Paulu). c(e)rasiéll(o):Peperoncino piccante . Riavulicchio. Frutto del Capsicum frutescens annuuum, dal sapore fortemente piccante. etim. Latino "capsicum cerasiforme". Il suo uso più abbondante nella gastronomia napoletana è nella zuffritta, la zuppa forte di soffritto. La nzerta 'i cerasielli, rossi come tanti curnicielli di corallo, era attaccata al muro, accanto al fuculare. c(e)r(e)vèlla:Cervello. c(e)rvellatìn(e):Salsicce fresche di carne di maiale, sottili e dall'impasto macinato finemente. Sono differenti dalla salsiccia normale, u sasicchio, che richiede l'impasto grosso, allacciato a mano, a pponta 'i curtiello. Giuseppe Russo del comune di Solofra, in provincia di Avellino, ha riaperto il suo solito magazzino .... donde vende le cervellate, manifatturate all'uso del suo paese, al moderato prezzo di grana 24 il rotolo. - Giornale del Regno delle Due Sicilie, 12 novembre 1832. (Sebasiano Papa. Civiltà in Cucina, Napoli-Parigi 1832). c(e)trangul(o):Varietà di arancio (Citrus vulgaris o amara), detto pure arancio amaro. Citro. Vasta dicere ca cchiù priesto se potarriano contare a uno a uno tutte li vruoccole che se magnano la Quaraiesema a Napole, tutte le cetrangole che se spremmono, tutte le zeppole che sguigliano (G. C. Cortese. L'autore a li leggeture. La Vajasseide). de centrangola fatte na spremmuta, co ssale e pepe, ed uoglio po' pe sopa; (Sgruttendio. Li spanfe de la foglia). ... che cetrangula duce e limme e agrumma! (Nunziante Pagano. Le bbinte Rotola de lo Valanzone). Over, vorria tornare citrangolo e poi stare A sta fenestra: ma, se lo sapessi. per darmi morte, seccar mi faresti! (Poesia popolare del Cinquecento).
Vurria
addeventare cetrangolo pe' stare (Gianleonardo dell’Arpa. Villanella). c(e)trull(o):Cetrulo. Cetriolo. Cucumis sativus. A zita cuntignosa. Muscio nunn' u vuleva e tuosto le faceva male. Ammore e cetrulo vanno paro : doce è a ponta, ma u culo è amaro. Schitto che tu le dinghe no cetrulo de Pettorina te fa satorare de cótene te carreca no mulo e te dà quanto maie pote abboscare e te ietta da suso a la fenesta pe’ ’nfi’ lo vruodo e pe’ ‘nfi’ la menesta! (G. C. Cortese. La Vaiasseide).
Ma
chi
s'ha mangiato la zita li treje sere (N.C.C.P. Canto popolare d'Ischia). c(e)vä(re):Cibare, nutrire. ... e cossì la cevaro tanto che le sceva pe canna ... (G. B. Basile. Lo Cunto de li Cunti. Petrosinella). cèv(e)za:Gelsa. A ceveza janca e a ceveza rossa . Nome dei frutti di due piante delle Moracee (Morus alba e Morus nigra). Cevezaiuolo era il venditore e la sua chiama era: Annevate i cceveze.
Se
ne só jute muro muro da (Achille Serrao. Mal'aria).
Chiantàjeno
- fernute 'e suonne... (Achille Serrao. Chiantàjeno - fernute 'e suonne). Con piramidi di fave fresche e fiche trujane e vuttate e ceveze bianche e nere sotto la spasa intrecciata il campagnuolo scende per cupe sulagne e canaloni e lagni ..... (S. A. Ricordi). Chiachiéll(o):Venditore di frutti di mare, cuzzecaro, con puosto all'angolo del vicolo della Piazzetta, da via Roma. chiànca:Beccheria . A chianchera è a mugliera r'u chianchiere. etim. Longobardo "panka". A carne se venne â chianca. ...guerra n’è cchesta è cchianca sì, è scafaccio ca llà è la carne e ccà lo coltellaccio... (Gabriele Fasano. Lo Tasso Napoletano). chianèlla:Spasella bassa per il pesce. etim. Latino "planus", spianato. A chianella 'i pisci frischi è l'emblema dell'omaggio di riconoscenza per un favore, una raccomandazione ricevuta.
Vurria
addeventare pesce d'oro
Venesse
u piscatore e me piscasse (R. De Simone. La Cantata dei Pastori, da A.Perrucci). chiappariéll(o):Cappero. Boccioli ancora chiusi dei fiori del Capparis spinosa, pianta semiarbustiva. Si conserva bene sotto sale male sotto aceto. Spesso si trovano in abbinamento con aulive e alici salate, come nella puttanesca. chiarènza:Nella parlesia, il gergo dei posteggiatori, significa vino. Chiarinammar(e):Antico ristorante (1898) sul mare in via Calastro. chiarósa:Nella parlesia dove si vende e si bene la chiarenza: la cantina, l'osteria. chilò:Chilogrammo. chiòchiara:Peperone piccolo, tondeggiante che si usa porre sotto aceto. Pappacella. chichierchia:Cicerchia. Pianta erbacea delle Papilionacee (Lathyrus sativus). Legume utilizzato come mangime per gli animali. Simile alla fava e al lupino, venne utilizzato in tempo di carestia in sostituzione di fagioli e piselli. Le robiglie, cioè le cicerchie, ... cotte senza buccia sono pregevoli e non generano dilatazione né flatulenza, come le fave sono in verità buone da mangiare in estate ed in una zona calda. (De Flore Dietarum. Trattato medievale salernitano). Ancora abbiamo noi altro legume appellato cecerchia, ma viene da poche persone stimato, essendo cibo grossolano, ventosissimo e generante sangue grosso, e fuor di modo la malinconia nudrisce. (Giacomo Castelvetro. Brieve racconto di tutte le radici, di tutte l’erbe e di tutti i frutti che crudi o cotti in Italia si mangiano). Chiummin(o):Famiglia di titolari di pescherie. Chiummino ncopp'addu Carbone, pescheria di via Roma. ciacèlla:Carne. Vezzeggiativo usato per i bimbi. cianfòtta:Piatto di verdure. Cepolle, puparuoli, mulignane e patane; la cottura con sale, uoglio, pummarole, alaccia e pastenache. Cianfrôn(e):Ristorante di Corso Vittorio Emanuele, di fronte alla vianova. ciapp(e)llètta:Caramella con incarto a cipolla cioè con la carta attorcigliata su un solo lato. Il nome, poi, si estese a tutte le caramelle. verso la fine degli anni quaranta, facevamo la raccolta delle figurine dei calciatori, i litrattielli, che si trovavano nelle caramelle Fidass (?). C'era sempre la figurina introvabile, credo un portiere.
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