Ricordi del bere e mangiare di un torrese     Pag. 30

-OGL-

ôgli(o):

Uoglio. Olio.  Vermicielli aglieuoglio.

ôgn(e)r(e):

Ungere. Serognere

A bona parola ogne, a trista pogne.

ossarùc(e):

Nòccioli di albicocche dal seme dolce, edibile, diversamente dai semi comuni che sono amari per la presenza di amigdalina che contiene acido cianidrico. Ossamare

ônza:

Oncia. Un onza (25 grammi circa) uguale alla dodicesima parte della libbra e la trentaseiesima parte del ruotolo. 

òva:

Le uova furono alimento prezioso della base alimentare di una volta. Chi non aveva giardino aveva un mandrullo sul terrazzo o sulla loggia con quattro galline. Il ragazzo che studiava aveva bisogno dell'ovetto fresco, da bere o a zabaglione. A Pasqua ne occorrevano dozzine per pastiere, casatielli, crapetti chî pisielli ecc.

Ova apule. Uova dal guscio molle. 

Ova toste: Uova sode. L'Accademia 'i ll'ova toste.

Ova mpriatorio: Uova cotte in salsa di pomodoro.

Caso e ova: Unione felice di due alimenti per condire i maccheroni, prima dell'avvento del pomodoro, e per molte verdure.  

Cucuzzielli caso e ova.

A iallina fa l'uovo e û uallo l'abbruscia u culo.

Accunciarsi quatt'ova nt'u piatto.

... Chelle galline chiene         et senza l'osse!

Non te pare che fosse      una gran prova

tutte de caso e d'ove           fine 'm pizo? 

(Iacopo Sannazzaro, (1457-1530). Lo gliommero Napoletano.