Proseguendo oltre, dopo breve cammino, sulla destra
è, suggestiva, la
CHIESA DI S. MARIA
DEL POPOLO ![](immagini/126smpopolo.jpg)
Un Ospedale con annessa chiesa di S. Maria del Popolo esisteva già
funzionante in Torre del Greco, sulla Strada Regia verso Napoli, nel
1570, come fa rilevare una lapide in cui si pubblica, con bolla concessa
dal Papa Pio V l’11 Gennaio di tale anno, l’indulgenza a coloro che
visitavano detta chiesa recitando un ”Pater” e un’ ”Ave”
avanti a ciascuno dei suoi cinque altari e a quelli che, confessati e
contriti, visitavano ancora la chiesa nel giorno della natività della
Vergine.
Francesco Balzano racconta invece che tale Ospedale con la chiesa fu
edificato nel 1586 come dipendenza di quello degli Incurabili di Napoli
dal gentiluomo napoletano don Ferrante Bucca di Aragona, essendosi
eretto quello di Napoli nel l521.
La chiesa omonima di quella dell’Ospedale degli Incurabili di Napoli,
era baroccheggiante, ad una sola navata, con volta a botte e tutta
decorata di stucchi; sull’altare maggiore di marmi intarsiati
troneggiava il quadro raffigurante la Madonna del Popolo col Bambino che
accoglie sotto il manto fedeli infermi supplicanti in ginocchio, privo
della firma dell’autore, attribuibile al napoletano Giulio di Angelo
alias D’Acunto ,vivente nel 1562.
L’Ospedale era di costruzione massiccia, aveva l’accesso da un largo
portone, un’area scoperta con pozzo, luminose corsie. Dallo stesso don
Ferrante fu costruita accanto una cappella di S. Maria della
Misericordia (anche questa omonima di quella degli Incurabili di Napoli)
che ospitò la Congregazione dei Bianchi della Giustizia fondata nel
1575.
Cappella che nel 1612 fu aggregata dal Papa Paolo V
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a
quella di S. Giovanni Decollato dei Fiorentini in Roma con l’aggiunta
di un secondo titolo di S. Giovanni Decollato. I confratelli di questa,
nobili e prelati, vestiti con camice bianco e cappuccio sul volto, s’incaricavano
pietosamente di accompagnare e confortare i condannati a morte.
Tale Congregazione aveva un ”monte”, cioè un fondo in denaro, col
quale sosteneva le spese per le messe in suffragio dei soci defunti, i
sussidi ai carcerati bisognosi, il riscatto dei marinai torresi
catturati dai barbareschi. Nella detta cappella si riunivano gli Eletti
delle Università di Torre, Resina e Portici per discutere i loro affari
comuni. L’Ospedale, che nel 1927 era stato riscattato e intitolato al
benemerito medico Agostino Maresca, la chiesa, che, prima nella città a
interrompere l’ultrasecolare privilegio di S. Croce, era stata nel
Novembre 1929 eretta a parrocchia avendo come parroco Mons. Giuseppe
Vitelli, e la cappella furono distrutti in un sol colpo nella fatale
mattina del 13 Settembre 1943 sotto un rapido e violento bombardamento
aereo americano.
La nuova chiesa veniva costruita a spese del Genio Civile sull’area
delle due precedenti e risultava perciò ingrandita, mentre sull’area
dell’Ospedale sorgeva la villa privata dei Liverino. Essa era riaperta
al culto il 23 Dicembre 1950.. Progettata dall’ing. Armando Ventrella,
a pianta poco più che quadrata e sormontata da alta cupola, tutta d’un
bianco solare, e di uno strano stile orientaleggiante con ibridi motivi
barocchi nel portale e nelle finestre, ed e affiancata da un lungo
campanile terminante con una cupoletta a maioliche colorate.
L’interno, ampio e luminoso, scandito da due doppie file di grosse
colonne che s’incontrano sotto la cupola formando una croce greca,
cioè a bracci tutti uguali. L’altare maggiore, ricomposto con marmi
originali policromi portanti lo stemma con le iniziali SMDP (S. Maria del
Popolo) mostra in alto il quadro della Madonna salvatosi dalla
distruzione. Sulla parete di destra sono due grandi affreschi
raffiguranti S. Francesco d’Assisi” (1957) e ”Il battesimo di
Gesù” (I958) del pittore Antonio Candurro; su quella di sinistra
un altro con ”S. Giuseppe”, dello stesso autore (I957) e una grande
lapide marmorea che ricorda centottantasei cittadini torresi morti nei
vari bombardamenti aerei del 1943 nel corso della II Guerra Mondiale. La
parrocchia è governata da don Filippo Eredità che il 23 Ottobre 1997
ha festeggiato il 50mo anniversario del suo ministero sacerdotale.
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