La Città: 4 zone
Itinerario 1: zona media o  centrale
29 pagine di testo e 70 immagini

    Pag. 13 di 29 

Dietro la chiesa del Carmine, salendo per via Purgatorio, s’incontra sul lato destro la 

CHIESA DI S. MARIA DEL PIANTO 

Dopo la grave pestilenza del 1656, a Napoli, sulla Grotta degli Sportiglioni a Poggio Reale ove erano stati sepolti molti napoletani periti allora tragicamente, fu eretta dalla pietà dei sopravvissuti la chiesa di S.Maria del Pianto, adornata all’interno da una grande tela del pittore Luca Giordano raffigurante ”S.Gennaro che intercede presso Gesù e la Madonna per gli appestati napoletani”. 
Allo stesso modo a Torre del Greco, su quella fossa che alle spalle Chiesa del Carmine, aveva accolto la maggior parte dei 1500 cittadini torresi periti nel medesimo flagello, fu costruita da devoti, nel 1664 una piccola cappella dallo stesso titolo, nella quale si celebrarono messe di suffragio per le anime di quei defunti. Sulla facciata di essa fu posta la lapide: 

D(EO) O(PTIMO) M(AXIMO) 
QUORUM VIVENTIUM 
USI SUNT CONSUETUDINE 
IIS IN PUTEO 
LUE CRASSANTE TUMULATIS 
OPTIMUS CIVIBUS GRATI HERCULANENSES 
HANC AEDICULAM PIETATIS 
ERGO P(ECUNIA) P(UBLICA) 
A(NNO) D(OMINI) MDCLXIV. 

(Traduzione: A Dio Ottimo Massimo - Agli ottimi cittadini sepolti nella fossa mentre infuriava il morbo gli Ercolanesi (allora i torresi si chiamavano ercolanesi. N.d.r.) che con essi vissero in comunità d’affetti, grati, quest’edicola di pietà con pubblico denaro dedicarono nell’anno del Signore I664).

  Tale cappella venne lambita dalla lava ignea del Vesuvio nell’eruzione del 1737 e rimase inagibile. Al di sopra di essa fu edificata entro il 1742, una chiesa che venne chiamata Purgatorio. 

La stessa fu ampliata e restaurata nel 1919 ed il 2 settembre di quello stesso anno, nuovamente consacrata con l’antico nome di "S.Maria del Pianto". 
La chiesa poggia sui muri di quella antica ancora conservata e si trova ed un livello molto alto rispetto alla strada per cui si accede ad essa per una scala doppia.  L’interno, ad una sola navata, ha in una cappella di destra un dipinto simile a quello del Giordano privo di firma e di data, che, secondo il giusto parere del Di Donna, ne ”L’Uiversità della Torre del Greco nel sec.XVIII” dovette essere eseguito per la prima cappella, cioè nella seconda metà del Seicento.

 
Esso rappresenta ”S. Rocco che intercede presso Gesù per gli appestati torresi”: in alto fra nuvole e angioletti, è Gesù col braccio destro alzato, a terra, in piedi, è il santo implorante, patrono degli appestati, e intorno a lui giacciono diversi morti fra cui una donna con due bambini, mentre un becchino,on una pezzuola legata davanti al naso, svolge la pietosa opera di recupero delle salme.
A sinistra e la tela dell’Addolorata, di Francesco Celebrano (1760). La chiesa è attualmente retta da don Tommaso Raiola.