Itinerario IV:
La zona periferica Questa
parte dal bivio fra Via Purgatorio e Via Circumvallazione e si dilunga
sulla Via Nazionale, già Strada Regia delle Calabrie, con le località di
S. Maria La Bruna e Leopardi e relative adiacenze, fino al limite di Torre
Annunziata. Sul lato destro si erge il RICOVERO DELLA
PROVVIDENZA

20
Aprile 1907 giorno dell'inaugurazione
Il grande edificio con la facciata in tufo giallo fu voluto dal parroco di
S. Croce Pasquale Brancaccio, da suo fratello don Gaeta no, da don
Raffaele Langella e altri sacerdoti torresi per dotare la citta di un’istituzione
benefica che garantisse ospitalità ai vecchi poveri e abbandonati. Con
danaro raccolto e donazioni, su progetto dell’arch. Alfonso Guerra, fu
inaugurato il 20 Aprile 1907. 
Una foto dello
"Ospizio" (detto popolarmente)
del 1910
Diventato
Ente Morale nel 1920, si regge autonoma- mente, con l’opera
assistenziale di suore. Ha anche un Centro Sociale per aiutare anziani
residenti in Città.
Costruita da Gennaro De Laurentis ne1 I744, fu da questi vendutata due
anni dopo all’arcivescovo di Napoli Giuseppe Spinelli che la destinò a
dimora estiva per sé e i ai suoi successori. Siete
nell'area
Tutta la città palmo palmo
Questi testi sono adatti per studi, ricerche
tesi di laurea, ecc.
Non dimenticare di citare fonte ed autore.
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Sul lato sinistro, più avanti del
Ricovero della Provvidenza c'è la
VILLA DEI CARDINALI

L'edificio, posto
direttamente sulla strada, col corpo che si stende su tre lati; presenta
la facciata principale sviluppatesi su due livelli, con una zona centrale
messa in risalto da un un grande portale in piperno sovrastato da un
balcone il cui timpano spezzato culmina con un’edicola che ospita un
busto di S. Gennaro.
Qui il grande salone, la cui ampiezza corrisponde alla profondità, del
corpo di fabbrica principale e gode sia. Ai lati, sui due piani, sono altri balconi sovrastati da timpani
triangolari o curvi al piano superiore, a coppie volute a quello inferiore
e dotato, di inferriate ricurve. Da un atrio ornato sulle pareti da porte
e nicchie ovali con busti marmorei si passa in un vestibolo che, per una
bella scala di marmo, conduce al piano nobile.

della vista del mare da un lato
che quella del Vesuvio da un altro, aprendosi sia verso la strada che su
una terrazza, conserva sulle pareti e nella volta affreschi settecenteschi
di Giuseppe e Gaetano Magri che simulano scorci prospettici di finte
architetture, analoghi a quelli eseguiti nel Palazzo Reale di Portici.
Nelle altre sale la decorazione di gusto neoclassico, frutto di successivi
restauri, si e sovrapposta a quella barocca che si conserva però nei
camini marmorei e nelle porte. Dal cortile interno che ha una bella esedra
a piloni alternatisi ad aperture ellittiche e mistilinee sormontate da
fantasiosi motivi di volute e conchiglie in stucco, si accede al parco
attraversato da un viale centrale che si conclude sul fondo con una
sontuosa nicchia in piperno e marmo bianco e mostra ancora vasche, sedili
di pietra e gradini che creano ombrosi e piacevoli spazi di sosta. La Via
Contrada Sora, che conduce al Cimitero, presenta alla sua metà il
cancello d’ingresso del podere Montella dove si trova la Villa romana
scavata nel 1797-98, recintata e in attesa di ripresa dello scavo.
Scendendo una scalinata che sottopassa la Ferrovia dello Stato, si è
sulla spiaggia del Cavaliere dove si trovano i resti della terma-ginnasio.
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