Antefatto
Computer

Pag. 1 - I  2  STEVE

I  DUE  STEVE

 

Steve Wozniak e Steve Jobs fanno nascere Apple Computer: la prima sede è il garage di casa Job

La vecchia tipografia nacque nel 1400 nelle grandi pur se vetuste officine di mezzo millennio con ampie volte e finestre gigantesche per guadagnare più luce durante il giorno. La nuova tipografia, invece, quella di immediata ed oceanica diffusione planetaria è nata negli anni 70 in uno scantinato di Santa Clara Valley (Silicon Valley).
Nel 1979 al Research Center si presentarono Steve Jobs, e Stephen Wozniack per offrire al mondo il frutto di ciò che avevano imparato e sperimentato presso l'Homebrew Computer Club progettando e commercializzando i personal computer Apple I e Apple II. Durante questo "giro turistico" presso il centro di ricerca Xerox, Jobs osservava il funzionamento di uno dei 1500 Alto prodotti al Parc, e cinque anni più tardi, dopo un lungo periodo di gestazione, i personal computer Macintosh della Apple Company aprono la strada all'informatica di massa, grazie al mouse, alle icone e alle finestre.
La letteratura sui due Steve è vastissima, l'aneddotica spassosa e divertente. Un amico comune: John Draper mostrò loro una sua singolare invenzione. La "scatola blu" che emetteva una frequenza di suono uguale a quella per fare le telefonate internazionali. John finisce in galera dopo aver telefonato il Papa e chiesto di confessarsi. In gattabuia, da provetto programmatore sviluppa il primo programma di videoscrittura per i suoi cari amici Jobs e Wozniak pronti con il loro Apple I.
Ciò che fa romanzare la storia di Steve Jobs e Stephen Wozniak è il loro spirito giovanile, goliardico; venivano dai videogiochi. Non era impensabile assemblare componenti elettronici intorno ad un processore, ma fu geniale intuire il fine a cui miravano.
Il desktop publishing toccava l'apice nel 1981 con l'uscita del primo Macintosh. 
Addio caratteri di piombo. Addio cliché di zinco, addio arte nera!

                      

Note Biografiche di Jobs

Nessuna società al mondo ha fatto più di Apple per "democratizzare" il computer e renderlo facile da usare. Le idee di Steve Jobs per il Macintosh hanno introdotto l'interfaccia a finestre e il mouse che hanno a loro volta stabilito nuovi riferimenti per l'interfaccia grafica delle applicazioni e l'interazione con l'interfaccia stessa. Jobs non sembrava potesse divenire il modello dell'imprenditore nel campo dell'industria informatica.
Quando era ancora alle scuole superiori Jobs seguiva dei corsi alla Hewlett-Packard di Palo Alto e in estate lavorava con un impiego temporaneo alla stessa HP. Un altro dipendente dell'azienda era Steve Wozniak, un vero e proprio mago dell'elettronica con l'hobby di inventare gadget, assunto poco dopo avere abbandonato l'università di Berkley.
Nel 1972 Jobs si diplomò alla scuola superiore e si iscrisse al Reed College di Portland, in Oregon. Lavorando alla Atari, dopo avere lasciato il college, Jobs coltivò la sua amicizia con Wozniak.
Insieme disegnarono giochi per computer e una "blu box" ideata da un loro amico comune  che consentiva di fare chiamate telefoniche gratuite.
Ricevevano molta ispirazione per le loro invenzioni dall'Homebrew Computer Club, un'associazione di appassionati d'informatica che amavano costruire computer in casa. Benché Jobs non fosse interessato a costruire prodotti elettronici, il suo intuito per gli affari lo condusse a credere che si potesse trarre profitto dalla commerciabilità di questi oggetti.
Il punto di svolta giunse quando chiese all'amico Wozniak di aiutarlo a costruire un personal computer.

Jobs vendette il suo pulmino Volkswagen, Wozniak la sua calcolatrice scientifica Hewlett-packard, raccogliendo così 1300 dollari per dare il via alla nuova società.
Con questo capitale iniziale e un credito ottenuto da fornitori di prodotti elettronici locali, nacque la prima linea di produzione. Jobs incoraggiò Wozniak a lasciare il lavoro alla HP e divenire responsabile della ricerca e dello sviluppo della nuova impresa.
Lavorando nel garage di famiglia di Jobs, la coppia riuscì a raccogliere il primo grande ordine quando il Byte Shop di Mountain View acquistò da loro 50 computer. Fu questo il vero e proprio atto di nascita di Apple Corporation.
Si crede che il nome prenda ispirazione dal frutto favorito di Jobs, mentre il logo venga sia dal nome che dalla volontà di fare un gioco di parole sulla parola byte, che in inglese si pronuncia come "bite", "mordere".
Jobs era un vero visionario che creò il primo personal computer nel suo garage. Calcolando personalmente le tasse dovute allo stato e trattando in un tempo ogni operazione commerciale, Jobs condusse la rivoluzione dell'hardware riducendo le dimensioni dei computer e rendendoli appetibili per la gente comune.
Lo sviluppo del Macintosh reintrodusse l'idea di Xerox di un'interfaccia intuitiva e amichevole da gestire con il mouse. Il Mac usò un'interfaccia a finestre e icone grafiche che rappresentavano una funzione o un programma da eseguire. L'utente avrebbe usato il mouse per muovere il cursore sull'icona e premuto il bottone sul mouse per eseguire la funzione o il programma.
Da allora l'interfaccia del Mac è stata copiata da ogni produttore di sistemi operativi al mondo ed è diventata l'interfaccia standard sia per i personal computer che per i super computer.
Il 12 settembre del 1985 Steve Jobs si alzò in piedi in un incontro del consiglio di amministrazione di Apple, dopo anni di agitazione e lotte di potere, annunciando con voce piatta e senza emozioni: "ho meditato a lungo e ora è tempo che prenda in pugno la mia vita. E' ovvio che devo fare qualche cosa. Ho trent'anni, ormai".
Abbandonata la posizione di presidente Steve disse che voleva lasciare la società e lanciare una nuova iniziativa imprenditoriale per soddisfare i bisogni del mercato della didattica e dell'educazione di alto livello. Dopo avere lasciato Apple, la nuova rivoluzionaria idea di Jobs non era nell'industria dell'hardware, ma nel campo del software.

Nel 1989 Jobs tentò di cambiare di nuovo la sua vita dando vita ad una società denominata Next. Voleva costruire personal computer della prossima generazione, prodotti che avrebbero fatto impallidire Apple. Ma le cose non andarono proprio così.
Dopo otto anni di difficoltà e dopo avere speso 250 milioni di dollari di capitale, Next chiuse la sua divisione hardware nel 1993. Jobs realizzò che, pur avendolo già fatto una volta, non era in grado di rivoluzionare l'industria dell'hardware. Rivolse così la sua attenzione alla componente software dell'industria informatica. Questa volta Jobs si convinse che il sistema operativo NextStep avrebbe modificato il corso della storia dei computer. La base di Nextstep era una nuova tecnologia chiamata object-oriented programming (OOP) "programmazione ad oggetti". OOP consente ai programmatori di scrivere programmi complessi in un tempo infinitamente inferiore al normale. Next venne venduta ad Apple Computer nel febbraio del 1997.
Steve Jobs è anche presidente e CEO di Pixar, una società di produzione cinematografica che si occupa di animazioni digitali e che è stata al centro di grande interesse nel corso degli ultimi anni conquistando anche molti Oscar. Jobs cofondò Pixar nel 1986. Il primo film di Pixar,Toy Story, venne distribuito da Disney nel novembre del 1995 divendo il campione d'incassi in America per quell'anno e il terzo di tutti i tempi nel campo dell'animazione. Recentemente il DVD dell'ultimo film di Pixar, "Finding Nemo" ha conquistato la corona di DVD più venduto della storia.
Come presidente e CEO di Apple Computer Jobs si conferisce un salario annuo di 1 dollaro. Steve vive con la moglie e tre figli nei pressi della casa dove è cresciuto, in quel grande campo di albicocche ora noto come Silicon Valley.

    Fiction

  Il prototipo famoso

                  

                             Steve Wozniak

è nato a Synnyvale, in California, l'11 agosto 1950. La sua passione per l'elettronica si sviluppò alle scuole elementari quando il padre, ingegnere alla Lockeed, lo aiutò in alcuni progetti scolastici. Appasionatissimo di matematica, Woz acquisì la licenza HAM per radiotramissioni quando era appena alle medie e nel momento in cui andò al college già disegnava e costruiva computer. Iniziò a studiare ingegneria a Berkley, dove incontrò per la prima volta Steve Jobs, suo futuro socio in affari alla Apple Computers.
Intorno alla metà degli anni '70 Woz decise di abbandonare l'università e accettare un lavoro alla Hewlett-Packard, dove disegnava calcolatori.
Proprio in questo periodo conobbe il leggendario hacker della telefonia John Draper, noto anche come "Capitan Crunch" che lo ispirò nella costruzione di una "blu box", uno strumento che cosentiva di fare chiamate interurbane gratuite (ovviamente in maniera illegale).
Nel 1975, un periodo in cui i personal computer venivano forniti in un kit di montaggio e non erano altro che scatole rettangolari con qualche interruttore e pochi fili, Woz stava già pensando a monitor e tastiere. Durante il periodo che passò come membro dell'Home Brew Computer Club (un'associazione di hobbysti con la passione dei computer) di Palo Alto che Woz disegnò e costruì quello che sarebbe stato Apple I.
Il suo amico Steve Jobs vide il potenziale commerciale del dispositivo e insieme fondarono Apple Computers. La prima vendita fu di 600 computer che avevano un prezzo di 666 dollari. Da questo momento in avanti Woz, spronato dal suo amore per i videogiochi, disegnò l'Apple II, un sistema che, dopo essere stato presentato alla West Coast Computer Faire del 1977, divenne il primo personal computer a conseguire vendite significative così che nel 1980 Apple Computer valeva 1,2 miliardi di dollari.
Il 7 febbraio 1981 Woz, mentre decollava dall'aeroporto Skypark di Scotts Valley, ebbe un incidente aereo con il suo monorotore Beechcraft Bonanza. Il risultato furono fratture facciali e perdita di memoria per cinque settimane; in conseguenza di ciò fu costretto a lasciare temporaneamente Apple. Nei successivi due anni Woz si sposò e tornò a Berkley per terminare la laurea in ingegneria elettronica ed informatica. Fondò una società (UNUSON, Unite Us In Song) e sponsorizzò due festival musicali perdendo considerevoli somme di denaro in tutte e due le occasioni.
Successivamente tornò ad Apple restando per solo per due anni, dal 1983 al 1985, anno quest'ultimo in cu ricevette con Jobs il National Technology Award dal presidente Regan. Parlando dell'abbandono di Apple pare che Woz abbia detto:
"Non ho mai lasciato Apple. Mantengo ancora un piccolo salario ancora oggi perché è quello il posto di cui mi sento parte. Voglio essere un dipendente registrato nel database dell'azienda. Non mi occupo di inventare prodotti informatici, piuttosto posso dire di essere andato in pensione per motivi famigliari".
Pensionato o no, di Woz si può dire tutto, tranne che sia sparito dalla scena pubblica. Piuttosto preferisce dedicarsi alla sua passione per l'insegnamento ai bambini delle scuole di Los Gatos in California dove ora vive con sua moglie e la sua famiglia. Non solo insegna a fornisce alla scuola anche tutte le risorse di cui la scuola ha bisogno, comprese centinaia di laptop gratuiti, accesso ad Internet, assistenza software e hardware e fondi praticamente per ogni esigenza in campo informatico del distretto scolastico.3
Nonostante sia oggi un po' defilato dalla scena, Woz è tornato da qualche tempo alla ribalta con la fondazione di una società denominata Wheel Of Zeus (WOZ, un acronimo che è poi il suo soprannome) il cui compito è quello di studiare una tecnologia per costruire, grazie alla rete a 900 MHz e alla tecnologia GPS, grandi reti senza fili in grado di tracciare e controllare oggetti tra i più disparati, dai dispositivi per la casa, alle automobili, dagli animali domestici ai computer. Tra le frasi che ripete spesso ai giornali una più di alte lascia intendere che la voglia di tornare protagonista non è ancora andata perduta: "Mi piacerebbe avere un giorno l'opportunità di ricreare l'eccitazione e il divertimento dell'Apple II"  

Jobs non è il padre del Macintosh?

L’articolo che segue è un estratto del volume Apple Confidential 2.0: The Definitive History of the World's Most Colorful Company, edito dalla No Starch Press.
www.owenink.com/ac/contents.html

PER MOLTA GENTE, il Macintosh e Steve Jobs (l’amministratore delegato della Apple) sono indissolubilmente legati. Forse vi sorprenderà sentire che il Mac, al contrario, non è affatto un’idea di Jobs. Anzi, lui voleva che il progetto venisse abortito ma – fortunatamente per la Apple – non è stato così. La storia del Mac è la storia dell’ispirazione di un altro, e della dedizione di una ristretta cerchia di “pirati” che hanno cambiato l’informatica per sempre. Il vero padre del Macintosh è Jef Raskin, un professore e consulente tecnologico assunto dalla Apple nel 1978 per scrivere i libretti d’uso dei propri prodotti.
Nel 1979, l’allora presidente di Apple, Mike Markkula, chiese a Raskin di lavorare alla progettazione di una consolle di gioco da 500 dollari (chiamata in codice Annie). In quel periodo, Jobs si stava dedicando a un apparecchio denominato Lisa, che nel tempo si sarebbe rivelato un predecessore costoso e ingombrante del Mac. «Dissi a Markkula che era un bel progetto, ma che le consolle di gioco non mi interessavano molto», racconta Raskin. «Però coltivavo da molto tempo un sogno, a cui avevo dato il nome di Macintosh. Come prima cosa, avrebbe dovuto essere progettato tenendo conto del fattore umano, a quell’epoca del tutto trascurato dall’informatica». All’idea, aveva dato il soprannome di computer Pits per “l’uomo della strada”. A sostenerlo, c’era il consiglio di amministrazione Apple e qualche ingegnere, ma niente di più. Lavorava prevalentemente da solo. Con il passare del tempo la cerchia dei suoi fan divenne più nutrita. Ad appoggiarlo c’erano anche Bill Atkinson, un suo ex allievo che stava lavorando al software per Lisa, e Burrell Smith, un tecnico Apple II che aveva progettato le prime componenti hardware degli elaboratori prodotti dall’azienda.
Anche Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, accettò di dedicare una parte del suo tempo alla sperimentazione dei primi prototipi. «A Jobs l’idea non piaceva per niente», ricorda Raskin. «Andava in giro come un pazzo a dire che non avrebbe funzionato. Era uno dei più agguerriti nemici del Macintosh, e alle riunioni cercava sempre di metterlo in cattiva luce. Quando iniziò a convincersi della validità del progetto, e che anzi si trattava di un’iniziativa fortemente stimolante, tentò di appropriarsene».

In occasione di una ristrutturazione aziendale, Jobs fu rimosso dall’incarico di responsabile del programma Lisa. Alla ricerca di un nuovo obiettivo su cui indirizzare le proprie energie, si ritrovò a scegliere il Macintosh di Raskin. Assunse inizialmente la gestione dell’hardware, lasciando al collega documentazione e software. A Raskin andava bene: in fin dei conti è principalmente attraverso il software che l’utente interagisce con un computer. Senza contare che con Jobs al comando il progetto ottenne subito i finanziamenti necessari alla produzione vera e propria, trasformandosi da ricerca a iniziativa commerciale seguita da decine di impiegati. Jobs era deciso a battere Lisa sul tempo. Il Mac era sostanzialmente una versione ridotta del programma precedente: usava lo stesso microprocessore, gli stessi input mouse e le stesse funzioni desktop.

 
Realtà