Pigia F11 sulla tastiera per la visione totale Cap. I - Pag 14-15                              

Il libro, al di là dei testi scolastici, diventa per la massa consumista uno strumento obsoleto di conoscenza o apprendimento, a comunque di trasmissione di idee, e l’uomo resta, invece, ancora affascinato dalle immagini. La fotografia propriamente detta, ancora più diffusa è in diversi casi migliorata, oserei dire, dai fotoliti, osservata, appunto, nella sorprendente magnificenza delle cromotipie offset, la dove vengono esaltate crominanza e tridimensionalità, non teme, per il momento, dirottamenti di interesse. Le edicole seducono pure me, un po’ dietro la deformazione professionale e per un fenomeno di empatia con gli addetti ai lavori ad esse connessi. Spesso il sabato sera, da Torre del Greco, al centro del Golfo, costeggio in automobile fino al Capoluogo per intrattenermi presso quei chioschi plurisettoriali mastodontici nella Stazione Centrale, che sono a mezza strada tra l’edicola e la libreria. A cospetto delle migliaia di pubblicazioni policrome rimugino sull'espressione "Arti grafiche".
Otto persone su dieci associano l’idea stampa tipografica essenzialmente ai giornali illustrati,


cioè i rotocalchi fiammanti e policromi, starei per dire a gittata ebdomadario o bisettimanale, vista la rapidità con cui arrivano nelle edicole. L’uomo medio, disinformato e distratto, legittimamente digiuno della materia settoriale scivola sul significato etimologico dei lemmi tipo e grafia, nelle loro accezioni originarie e ne poliedricizza in maniera particolarmente arbitraria la significanza che invece sta per tipo (carattere di piombo); grafia (scrittura). Per estensione, intanto, il termine grafia e divenuto poliedricissimo e sta a significare diecine di contenuti che con l’alfabeto e la stampa hanno poco o nulla da spartire, pur se fino a qualche decennio fa la stampa per antonomasia era per tutti: il quotidiano d’informazione, sin dalle prime gazzette. Queste pedanterie etimologiche, peraltro anacronistiche, stanno solo a precisare che la stampa originaria è stata per oltre cinque secoli dalla sua invenzione la pura, unica meccanizzazione dell’alfabeto, quindi della scrittura. La stampa di immagini è stata sempre minoritaria, in passato, nelle tecniche di stampa tabellare, calcografia, acquaforte, ecc. di cui tratterò in seguito.