ne fa una questione di componenti nostalgiche
esasperate o di pessimismo progressista a copertura di carenze psichiche
personali. Mettere sul tappeto i malesseri di un’epoca vuol dire
tentare di rimuoverli. Se avessero ascoltato Leopardi nel secolo scorso,
invece di rivalutare la sua filosofia solo oggi, forse molti mali si
sarebbero prevenuti. La vita è bella in se stessa, ma la teoria dello
struzzo guasta questa realtà. Gia la cultura ci ha insegnato:
dipartire per morire, amplesso per coito, cosi non abbiamo
mai guardato con chiarezza in faccia la morte e il sesso e li sentiremo
sempre misteriosi. Viviamo in una società senza dubbio più comoda,
rispetto al passato, meno cruenta e, tirando le somme, politicamente
tollerabile in confronto alle angherie politiche della storia, ma la
nevrosi di massa planetaria odierna, dovuta a svariati fattori di
evoluzione o involuzione, va risolta ne con le rivoluzioni ne con
la violenza, ma con la riflessione. Perché non ci troviamo, come al
solito, di fronte ad una crisi politica quanto a cospetto dell’esasperarsi
dell’antico insoluto esistenziale dell’uomo, sostenuto in passato da
molti sostegni psichici a misura di
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razionalità umana. Spero tuttavia, malgrado l’apparente
caotica babele dei giorni nostri, che molte persone si sentano fuori da
questa orbita, e che sappiano indicarci, nel futuro atomico, uno sbocco
plausibile. In aggiunta dirò, a qualche barbassoro - culturalista, che ho
superato la fase relativa a1 famoso aneddoto freudiano: Quanta fatica
letteraria fa costui per coprire i problemi personali.
Dove sono le
strade palcoscenico, l’umorismo delle logorroiche meliche voci popolari?
Ben venga la retorica oleografica, rivogliamo i tepidi soli, gli
eterni tepori di primavera. Rivogliamo gli usci con le fornaci fumanti al
posto dei cancelli automatici con videocitofono; le capere in luogo
dei giornali di pettegolezzo; le tinozze o le braci con le rigogliose
spighe bionde al posto dei pub con gli amburger e i crauti. Agogniamo la
sinuosità delle forme del più salubre eterno femminino e non le
mascoline silohuette delle manequin. Ben ritornino le camicette di seta
sui seni floridi. Vadano a farsi benedire gli stilisti miliardari moderni
con le loro felpe sintetiche firmate, le borse policrome ad armacollo ed i
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