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Mi congedai da Don Antonio perché volevo subito raggiungere Torre del Greco, ma sulla strada del ritorno m’imbattei in una bicocca diroccata e polverosa da dove proveniva uno strano suono. Poi distinsi dei cinguettii di volatili che appurai provenire da una bifora del pianterreno. Ora quei suoni prendevano un timbro melico e divenivano, a mano a mano che m’avvicinavo, più articolati e distinti. Ora ascoltavo una singolare armonia, qualcosa a mezza strada tra un elegiaco spirituale ed il vocalìo ammaliante delle sirene di Ulisse. I solisti del concerto emettevano poi vagiti d’infante. Decisi di non approfondire, ma, voltatomi per riguadagnare il volante, mi scontrai con lo sguardo enigmatico d’un bimbo paffuto, ma sudicio. Gli chiesi perché quei volatili emettessero quegli strani suoni. «Il nonno - disse con un sorriso d’ebete il fanciullo - acceca gli occhi di tutti con uno spillo, così cantano meglio». Non ho più saputo se Don Antonio portò a termine quel benedetto libro. A seguito di un’altra visita, infruttuosa, seppi che era andato a vivere a Modena con una figlia che, purtroppo, era divenuta vedova, come lui. Probabilmente il libro lo stampò, 

ma dovette emigrare per evitare il linciaggio. A prescindere da questi casi limite, un libro viene realizzato con buona competenza in molte tipografie artigiane partenopee vecchia maniera ed in quelle più evolute tecnicamente, convertite alla stampa offset. Le pagine di un libro, una volta composte, vengono disposte sul piano della macchina tipografica tradizionale o sulla lastra offset in maniera tale che una volta stampato ed effettuate le pieghe del foglio, le pagine seguiranno l’ordine progressivo. GIORNALI ARTIGIANALI LOCALI
In passato la stampa per antonomasia era il giornale. Il popolo oggi identifica il lavoro tipografico maggiormente con i numerosi, fiammanti rotocalchi, oltre che con i quotidiani. I primi giornali venivano realizzati nelle botteghe artigiane dell’epoca. Durante l’ultimo conflitto mondiale, in assenza dell’energia elettrica, alcune testate si asservivano al procedimento tipografico artigianale per alcune edizioni ridotte, oltre ad utilizzare rotative e pianocilindriche come eccellenti ricoveri a difesa dei soffitti che crollavano.
Dopo la composizione manuale di questi quartini