Quel
che il tempo ci apporterà sicuramente è una perdita; un guadagno o un
compenso sono quasi sempre concepibili, non mai certi.
«Appunti per una definizione della cultura»
T. S. Eliot
CAP.
VI
AL
DI LA’ DEI CARATTERI MOBILI
E’ il lavoratore solitario a fare il primo passo in un dato campo. I
particolari possono essere messi a punto da un’equipe, ma l’idea
prima è dovuta all’intraprendenza, al pensiero, all’intui-
zione
dell’individuo.
“Discorso 1951” Sir. Alexander Fleming
GIOVANNI
PAPERINO,
TIPOGRAFO SVENTURATO
Per introdurre l’argomento concernente la mecca-
nizzazione delle immagini desidero sintetizzare in poche righe la
storia lirica e fantasiosa di Giovanni Paperino. Molti buoni tipografi
artigiani della mia terra vesuviana amano talmente il proprio lavoro da
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farne una ragione di vita. E’ il caso di Giovanni
Paperino, tipografo artigiano provetto, coscienzioso, esemplare, onesto
fino allo scrupolo, per questo, da piccolo, in collegio, passava il suo
tempo a curarsi ecchimosi, contusioni, ed ematomi vari. Ma reprimeva
ripetitivamente le sue idee anticonformiste bruciando molte energie. Allo
scopo di non confermare gli epiteti o le ingiurie di asociale e
disadattato Giovanni stipulò il contratto monogamico. Veniva spesso nella
mia bottega di Torre del Greco per commissionare timbri di seconda mano.
Giovanni Paperino, sosteneva, tra l’altro, che i nuovi problemi
esistenziali dei circumvesuviani facevano perno sulla sperequazione
dell’economia. E’ un dramma, affermava, vivere nello stesso condominio
con una differenza di introiti da uno a dieci. Il danaro, persino a
Napoli, è divenuto l’unico parametro che determina il valore di un
individuo, e via discorrendo. Paperino era tipografo da sempre, Aveva dato
i fondelli prima ai gestori del corso di formazione
professionale, in collegio, poi ai padroni degli anni cinquanta.
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