meglio di un passato appena prossimo. A parte 1’interesse
legato alla componente nostalgica non ho avuti altri riscontri. Nemo
propheta in patria? O v’è il sospetto del secondo scopo su
iniziative che non beneficiano di contributi comunali? Questo e un altro
aspetto caratteriale drammatico che si è insinuato nel mio popolo, che
in fondo amo insieme alle pietre della città, la certezza del secondo
scopo, irreversibilmente. Nella mia bottega di Via Purgatorio guai a
consigliare un tipo di carta: è perché lo si ha in eccedenza; un tipo
di carattere: è perché non se ne ha abbastanza. Tutte le buone opere,
secondo la gente d’oggi, dovrebbero avere un fine recondito legato al
lucro. Ma se il danaro, in fondo, non e che un mezzo per ottenere
rispetto, stima, ammirazione, perché non potrebbe essere l’opera
buona lo strumento diretto per ottenere ciò, senza mezzi venali?
Ciò accade quando il capitalismo impera col suo Vangelo: il
consumismo, le sue chiese: le multinazionali e il grande esercito di
operatori pastorali: gli agenti di commercio, tutti avvinghiati alla
massa abbindolata dei consumatori, mai sazia,
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perché non si accorge di
comprare solo illusioni. Ciò accade, purtroppo, quando le arti grafiche
sono per il settanta per cento asservite alle spietate leggi di mercato;
quando le democrazie si crogiolano nella demagogia e numerose
incrinature di corruzione guastano come la malerba tutta la fioritura
etico culturale positiva di un’era.
L’arte della stampa per
insufflare nel popolo pure buoni propositi non c’era alla fine del
primo millenarismo della storia che, grazie a Dio, non vide la fine del
mondo (e chi sa se la vede il secondo, lasciando guadagnare la palma ai
Testimoni di Geova anziché all’evangelista biblico). Oggi c’è
crisi di contenuto. Le ciarle messianiche ed idealistiche potevano
convincere allora, nella mia Torre del Greco e nella Campania tutta,
sebbene si registrasse il novanta per cento di analfabetismo. La cultura
era esclusivo patrimonio dei pochi iniziati, per lo più appartenenti
alla casta clericale o a quella della gerarchia regnante. Nessun figlio
’e Peppe ’o fravecatore de La Torre de lu Grieco, o di
Giuvanne ’o pisciavinnolo, di S. Lucia sognava una cattedra, non
solo, ma di fare il bidello negli
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