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culturale dell’epoca, a due secoli dall’invenzione
della stampa, interessava la solita minoranza di napoletani. Resta
indubbio, allo stato, che Gutenberg sia stato il maggiore artefice della
diffusione di questa "affezione" che e la cultura nei
secoli, con l’ausilio, via via della graduale quasi scomparsa dello
analfabetismo a livello planetario extratribale. Non avrebbe mai
immaginato, però, il geniale orefice, l’evoluzione ed il sopravvento
odierni delle tecniche che allora erano lente e malagevoli rispetto al
suo sistema. Ai termini
litografia, calcografia, serigrafia avrebbe risposto con un sacco
di risate.
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1’aspetto di una tela prima di essere montata in cornice. La seta viene fissata al telaio di legno con punti metallici o colla speciale resistente ai solventi. Pochi operatori realizzano un telaio serigrafico col metodo cosiddetto indiretto, idoneo per lavori retinati o di alta definizione. Conosco il metodo dietro esperienza libresca. Il sistema indiretto utilizza anche film fotosensibili che, una volta trattati, vengono fissati sulla seta. Il metodo diretto, diffuso e semplicissimo è quello che viene praticato persino nelle scuole o nelle abitazioni di artisti. La prima fase di preparazione delle matrici è quella fototecnica, come per tutti gli altri veicoli di stampa. Il montaggio e l’assemblaggio è pressoché uguale a quello per realizzare lastre offset. Il tessuto di questi quadri da stampa può essere a maglia stretta o larga allo scopo di consentire più o meno uso d’inchiostro sui supporti da decorare. I serigrafi sono una minoranza rispetto ai tipografi, non per questo, però, vi è scarsa possibilità di apprendistato, anche perché le attrezzature si limitano a pochi elementi facilmente collocabili in qualsiasi ambiente. Napoli, tantò per variare, e in critica posizione geografica circa i |