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relazione agli svariati tipi di supporti; in più si
tiene conto addirittura del tipo di macchina, della velocità di stampa,
e via dicendo. |
Anche se molto fluidi essiccano non appena a contatto
della carta, perché in un solo ciclo veloce avviene la stampa di più
colori, la piegatura, il taglio, la spillatura e la rifilatura delle
riviste. Gli inchiostri flessografici sono liquidi, essi, un tempo,
venivano preparati sciogliendo 1’anilina in alcool con altri additivi.
Oggi sono stati sostituiti con altri composti chimici meno nocivi (?), i
cui solventi sono sempre molto volatili. Meriterebbero un capitolo intero
gli inchiostri serigrafici, poiché ne occorre uno per ciascun supporto da
decorare. Sono così tanti che spesso non si tratta neppure di inchiostri,
basta pensare alla crema o al cioccolato liquido che vengono adoperati
dalle industrie per decorare dolciumi in serie. Le bottiglie vengono
serigrafate tramite composti vetrificabili. Altri tipi sono composti da
vernici ricavate dalla materia stessa da decorare in maniera da favorirne
la fusione, ecc. (Vedi paragrafo: Stampa serigrafica). |