Lievissime deficienze. La stampa offset va costan-
temente controllata.
I cilindri vanno puliti periodicamente nel corso di lunghe tirature,
poiché il pulviscolo della carta o altre interferenze possono provocare
alterazioni all’immagine impressa sulla carta. Di estrema importanza
è la giusta dose d’acqua. Una insufficiente umidità della lastra causa
aloni e macchie indesiderate; una umidità eccessiva, invece, provoca la
scomposizione della viscosità dell’inchiostro. Acqua e inchiostro
diventano una dannosa miscela che causa mancanza di corpo nella tinta e
conseguenti effetti di sbiadimento o chiazze irregolari. L’avviamento
di un lavoro offset richiede meno tempo di quello che occorre per uno
tipografico. Una composizione tipografica, pero, regolata per bene ed
avviata consente lunghissime tirature, con solo sporadici controlli
relativi all’alimentazione della carta, dell’inchiostro e all’eventualità
che un margine possa raggiungere la superficie dei caratteri
comparendo sulla carta nella sua bella forma geometrica. Mentre per la
stampa tipografica ogni tipo di carta si rivela idoneo, per
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quella offset bisogna fare una scelta oculata anche in
relazione al tipo di lavoro da eseguire. La carta subisce, come ho gia
detto, delle trasformazioni dimensionali, sia per influenze atmosferiche
che per stiramenti meccanici dovuti alla pressione offset e all’umidità
che la caratterizza. Nelle grosse aziende vi sono degli appositi locali
atti al condizionamento della carta. Bisogna scegliere tipi di carta
idonei alle policromie sovrapposte, perché non si abbiano variazioni di
stabilità dimensionale, specie nelle macchine monocolore. L’umidità mal
regolata può causare il rigonfiamento delle fibre provocando l’allungamento
della carta fino a 1 millimetro. Essa deve accedere in pressione con la
fibra a favore per evitare deformazioni.
La carta non subisce soste che favoriscono 1’alterazione dimensionale.
Eventuali errori cromatici o di registro vengono corretti
elettronicamente. Le rotative offset con immissione di carta a bobine
hanno in media cinque gruppi stampa. Il quinto, posizionato all’ingresso,
è a secco e serve solo al preventivo stiramento della carta. Queste
macchine a bobina non ottennero molto successo al loro
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