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anche perché soddisfa la domanda dell'estremo sud quasi sprovvisto di officine serigrafiche, sia pure di livello artigianale. La stampa serigrafica consente la decorazione di una infinità di prodotti legati allo sport, alle religioni, al commercio. I serigrafi campani decorano la maglietta con l’effige di Maradona, la bandiera col ciuccio e, indifferentemente, l’immagine del Volto Santo e il portachiavi con la Vergine di Pompei. Questa oggettualità anche suggerita, se non imposta, dalla moda consumistica si riallaccia alla simbologia della speranza, del riscatto sportivo, storico, religioso-salvifico, al di là da venire. Sono feticci atti a rimuovere crediti sociali incamerati sin dall’età puerile. Anche l’impetuosità, l’esuberanza, l'aleatoria aggressività dei napoletani fa perno su questo desiderio atavico di rivalsa covato sin dal fallimento masaniellesco, interpretato come utopia di rinnovamento. Gli amuleti aiutano a scongiurare le eterne insidie della mente adulta e ci fanno apparire scapigliati, ribelli e incoscienti come gli scugnizzi, le cui note caratteriali ogni adulto vesuviano porta dentro. Questa oggettistica esasperata nel contenuto e nella quantità rappresenta una sorta di animismo 

tribale apotropaico. Si dice che essere coraggiosi non significa non avere paura, ma saper vincere la paura. Questo è possibile solo dietro una sorta di incoscienza, nella capacità atarassica di scivolare su tutti i problemi, anche i più emergenti. Queste risorse interiori del popolo vesuviano si traducono in un reattivo al dolore, un inimitabile adattamento al sacrificio, alle rinunce; risorse, queste, non ancora completamente compromesse dal sistema doppiofaccista del progresso. Il mio popolo sarà l’ultimo a cedere alla babele finale, anche se i segni di disorientamento sono gia evidenti. Non ci si deve meravigliare, quindi, di certe stravaganze e bizzarrie che derivano da questa irrazionale e fantasiosa personalità di massa, la quale trasforma in concretezza anche sogni e fortuna. Non è raro quel cliente che mi appare sull’uscio della bottega di Torre del Greco anfanando «Per venire da lei ho sorpassato almeno dieci tipografie, risarcitemi almeno i soldi del carburante».
Un signore che non avevo mai veduto prima irruppe nella bottega sbraitando una richiesta di cento pagelline di lutto con la pretesa di non remunerarmi .