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del manifesto realizzato con la fusione di testo nell’immagine, si sono consolidati i legami tra grafica, pittura e architettura. Il manifesto, da un secolo, e il parametro dell’evoluzione artistica.
IL MANIFESTO
Il manifesto, dunque, ha sempre rappresentato il mezzo grafico più prossimo alla rappresentazione pittorica, imitandone forme artistiche e tecniche e persino il contenuto relativo ai messaggi delle varie branche della cultura. Al manifesto si ricollegano gli sviluppi compositivi tipografici dal secolo scorso sino ai giorni nostri. Infatti il più grosso degli stampati ha poco più di un secolo, e le ragioni di questa sua giovinezza sono da ricercare nella difficoltà, antecedente al secolo XIX, di realizzare grandi immagini tipografiche coi sistemi ripetitivi. Nell’accezione storico culturale del manifesto sono stati scritti diversi trattati che esaltano l’affinità pittorica, il valore grafico compositivo, la rilevanza storica e l’importanza relativa al messaggio commerciale. La ricerca artistico-grafica del manifesto, sempre d’impronta psicologica, fonda le basi sul binomio parola-immagine. Mentre, però, in

genere, gli stampati pubblicitari, per così dire, da mano, sono spesso una riduzione spinta del manifesto, difficilmente, viceversa, si ottiene quest’ultimo da un ingrandimento, ad esempio, di una cartolina pubblicitaria. Ripeto, a proposito, che mai un avviso murale composto di soli elementi grafici fonetici, sebbene elaborati ed edulcorati da cornici e disegni messi li, a caso, può definirsi un manifesto, poiché il termine implica sempre, sin dalle origini, la metafora di un’idea, un messaggio, espresso essenzialmente da elementi figurativi. Quindi le mura di Torre del Greco, di Portici, di Torre Annunziata e di tutti i centri evoluti del circondario vesuviano, sono tappezzati di avvisi murali e non da manifesti, che si vedono più di rado e sono quelli commerciali o politici che, attraverso una combinazione allegorica di testo-immagine, esprimono un’idea, un messaggio e non una semplice comunicazione più o meno abbellita da elementi tipografici prefabbricati. Al di là delle profonde analisi dei trattati settoriali sopraccennati, attinenti a dottrine artistiche, politiche e sociali varie, mi piace sottolineare, in questa sede, che lo sforzo di ogni