Cap. 10 - Pag. 392

Cap. 10 - Pag. 393 

tutti i settori umani, l’estetica prevale sul contenuto, questo tende a soffocare l’espressione popolare nell’arte scrittoria, ed è una discriminazione. Chiunque ha il diritto di esternare i propri sentimenti, anche al di fuori di virtuosismi dottrinari. L’impor- tante è riconoscere la propria posizione e non ostinarsi ad apparire quello che si vorrebbe essere e non si è. Non è la semplicità d’espressione che è nociva, quando c’è contenuto, ma l’elaborazione culturale della povertà estetica ad alimentare il desiderio di abbarbicarsi verso i fastigi di castelli di cui non si è provveduto, negli anni, a mettere su con tenacia e abnegazione, dietro un allenamento estenuante, mattone su mattone.
Il primo giornale della storia fu quello prodotto dai Cinesi nel 400 d. C. Per la realizzazione della sua composizione venivano adoperati caratteri di terracotta, piombo e argento, e veniva stampato nientemeno che su seta. Fu il primo e il più longevo della storia. Nacque col nome di King-Pao, che tradotto significa pressappoco Notizie di corte. Nei secoli che seguirono la testata cambio spesso, vale la pena citare solo una traduzione: Giornale del

Celeste Impero. Gli storici dicono che nel XIV secolo divenne settimanale e nel XIX quotidiano, grazie, molto probabilmente, all’avvento della Linotype. Alla fine dell’Impero, nel 1912 fu soppresso. Il giornale si affermò nel XIX secolo grazie all’automatizzazione della composizione tipografica e delle macchine da stampa. In Francia il più diffuso dell’epoca fu la Liberte, che raggiunse le centomila copie al giorno durante la Rivoluzione. In Inghilterra ricordo il famoso Times; in Italia La Nazione di Firenze, Il Corriere della Sera di Milano, Il Resto del Carlino di Bologna, ecc. Giornale, è lampante, significa: raccolta di notizie del giorno, quindi: quotidiano. Ma in tutte le epoche si era gia trovato il modo di diffondere notizie scritte. In tutta Europa, già prima dell’invenzione della stampa, esistevano i cosiddetti novellieri, che trasmettevano notizie attraverso, appunto, le novelle. Esse venivano copiate a mano, natural- mente, e vendute come dei normali periodici. L’invenzione di Gutenberg trasformò queste novelle in veri notiziari. Si trattava di fogli stampati da un solo lato, contenenti un solo articolo per volta.