tutti i settori umani, l’estetica prevale sul
contenuto, questo tende a soffocare l’espressione popolare nell’arte
scrittoria, ed è una discriminazione. Chiunque ha il diritto di
esternare i propri sentimenti, anche al di fuori di virtuosismi
dottrinari. L’impor- tante è riconoscere la propria posizione e non
ostinarsi ad apparire quello che si vorrebbe essere e non si è. Non è
la semplicità d’espressione che è nociva, quando c’è contenuto,
ma l’elaborazione culturale della povertà
estetica ad alimentare il desiderio di abbarbicarsi verso i fastigi di
castelli di cui non si è provveduto, negli anni, a mettere su con
tenacia e abnegazione, dietro un allenamento estenuante, mattone su
mattone.
Il primo giornale della storia fu quello prodotto dai Cinesi nel 400 d.
C. Per la realizzazione della sua composizione venivano adoperati
caratteri di terracotta, piombo e argento, e veniva stampato nientemeno
che su seta. Fu il primo e il più longevo della storia. Nacque col nome
di King-Pao, che tradotto
significa pressappoco Notizie di
corte. Nei secoli che seguirono la testata cambio spesso, vale la pena citare solo una traduzione:
Giornale del
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Celeste
Impero. Gli storici dicono che nel XIV secolo divenne settimanale e
nel XIX quotidiano, grazie, molto probabilmente, all’avvento della
Linotype. Alla fine dell’Impero, nel 1912 fu soppresso. Il giornale si
affermò nel XIX secolo grazie all’automatizzazione della composizione
tipografica e delle macchine da stampa. In Francia il più diffuso
dell’epoca fu la Liberte, che
raggiunse le centomila copie al giorno durante la Rivoluzione. In
Inghilterra ricordo il famoso Times; in Italia La Nazione
di Firenze, Il Corriere della Sera
di Milano, Il Resto del Carlino
di Bologna, ecc. Giornale, è lampante, significa: raccolta di notizie del
giorno, quindi: quotidiano. Ma in tutte le epoche si era gia trovato il
modo di diffondere notizie scritte. In tutta Europa, già prima
dell’invenzione della stampa, esistevano i cosiddetti
novellieri, che trasmettevano notizie attraverso, appunto, le
novelle. Esse venivano copiate a mano, natural- mente, e vendute come
dei normali periodici. L’invenzione di Gutenberg trasformò queste
novelle in veri notiziari. Si trattava di fogli stampati da un solo
lato, contenenti un solo articolo per volta.
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