si consolida in quello neonatale, onde perpetuarsi
nell’esistenza. Ma l’uomo, per sua sfortuna, è dotato di ragione ed
ha inventato la cultura che complica per subito esorcizzare questi
timori associati. Quindi alla difesa istintuale si aggiunge l’elaborazione
culturale dell’idea di morte, caratterizzata dal timore di una
probabile assenza salvifica. La confusione umana è concentrata nel
sincretismo Dio-Amore- Dio-Punitore. In realtà l’amore non è il
bene che dualizza il male, quindi Dio-demonio, ma amore come esorcismo
della paura, non solo di finire, ma di rivivere, dopo, nella sofferenza.
Diremo, allora: Dio: idea della vita, demonio: idea della morte. A
prescindere dalle teorie teofilosofiche millenarie, l’idea di Dio come
garanzia di continuità e indi- spensabile agli animali dotati di ragione,
sebbene la dottrinarizzazione di certi elementari concetti abbia
generato maggiore confusione. Senza nulla togliere ai Padri della
Chiesa ed ai teologi, e con tutto il rispetto per i credenti di ogni
Confessione, i quali trovano serenità e sollievo,- bisogna ammettere che
Diderot non aveva tutti i torti quando disse che le religione
annunciata in passato da ignoranti facevano
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milioni di credenti, predicate poi da dotti
fanno solo degli increduli. A prescindere dai quindici miliardi di
anni luce che ci separano dall’ultima galassia sentita dalla
terra (la Luna e a un secondo luce), la Religione è una grande realtà per
tollerare 1’orrore della morte, tranne due elementi comuni a molte
Confessioni, che alimentano l’angoscia umana: l’idea dell’inferno e
l’elaborazione culturale della sessualità ad esso relativa.
Metabolismo sessuale regolamentato, quindi compromesso nella sua
biologica istintualità che, se non censurato o modificato nella sua
appetibilità, sarebbe tanto più naturale e moderato, ed uno dei più
idonei toccasana spontanei per scongiurare l’angoscia istintivo-
culturale di finibilità, in ragione di abusi, pulsioni
pluridirezionali, fino all’omosessualità, senza contare le pulsioni
incestuose coatte, manifeste o inconsce; reati sufficienti per
annullare la garanzia salvifica al di la da venire.
L’eterosessualità,
dunque, non condizionata dall’idea di peccato, che richiama subito 1’inferno,
è la più idonea equilibratrice della vita cellulare-psico- metabolica,
connessa all’idea di
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