Cap. 11 - Pag. 414

Cap. 11 - Pag. 415 

in plastica elettrosaldata, vengono decorati a caldo per la caratteristica di ottima brillantezza che consente il sistema. La stampa a caldo viene anche praticata su oggettistica promozionale di plastica, legno, tutti quei materiali, insomma, duttili al calore.
TOTONNO PALLAPPESE,
 TIPOGRAFO IELLATO
La sosta letteraria questa volta non ci induce a soggiacere spauriti sotto le occulte ed enimmatiche teorie come 1’Eros-Thanatos, e via dicendo, ma ci invita ad una pausa distensiva, dove, comunque sesso e morte non sono esclusi, dal. momento che si parla di essere umani. Chi dovesse cogliere solo trivialità e scurrilità nell’argomento che segue è meglio che volti pagina, con tutto il rispetto per le sue idee. Ma credo che nessuno si scandalizzi con la storia di Totonne Pallappese, perché una cosa è la villania da portuale e un’altra è l’umorismo erotico, anche se licenzioso. E poi, come posso ovviare al dato di fatto che tutti i colleghi tipografi della cintura vesuviana siano in un modo o nell’altro avviluppati nella problematica psicosessuale. Infatti il caso di Totonno è affine, anche se diametralmente opposto,

a quello di Giorgio scarafone, precedentemente narrato. La storia di questo tipografo vesuviano, la cui virilità, appunto ignea, si rivelava insufficiente, e patetica ed ilare nel contempo. Un giorno, nella mia bottega di Via Purgatorio dichiarò pubblicamente che la sua coglia fungeva da guanciale, oramai, alla sua mentula logorata ed in avanzato stato di atrofia, e gli epididimi completamente aridi come le dune del Sahara. Non sarebbe il caso di ironizzare, dileggiando un momentino il povero Totonno, ma il sesso e il peto sono i temi centrali dell’umorismo vesuviano, quindi prendiamo la cosa sotto l’aspetto del beneficio sociale di carattere evasivo a base di flatulenza e sessuomania. Veniamo al sodo, anche se non sarebbe proprio il caso di usare questa frase fatta, perché Totonno pallappese veniva insidiato dalla consorte ventiquattrore su ventiquattro, non escluso le feste comandate, anzi. Lo possedeva sempre e dovunque, molto spesso nella sua bottega, ad est del Vesuvio, contro le pianocilindriche, sulle pedane impilate, là dove definire ninfomania, quella della donna, equivarrebbe ad aggettivare piccolo l’Universo. L’ossessa, e non sono iperbolico, si