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Inoltre vi sono ditte che concentrano il loro lavoro su di un solo settore della cartotecnica, così abbiamo gli astuccifici, i sacchettifici, gli scatolifici, ecc. I grossi complessi industriali merceologici hanno in seno all’azienda tipografica la cartotecnica, ed alimentano direttamente il settore confezionamento dei loro prodotti. Non mi soffermo sui prestampati per ufficio, in pratica la cancelleria prefabbricata perché esula dalla cartotecnica, la quale si è inserita, invece, nel settore pubblicitario con la produzione di oggettistica cartacea, quali i calendari, le agende, gli elettrosaldati e tutti quei prodotti la dove vi è la presenza di carta e cartone. Le macchine per la cartotecnica sono tra le più svariate e numerose, come è facile intuire, visto la vastità di prodotti che interessa il settore. Le moderne macchine per la fabbricazione di buste in genere sono dei veri mostri produttivi, che compiono il ciclo completo di lavoro. Alcune macchine vengono progettate per la fabbricazione di un solo prodotto. Ma la principale macchina della cartotecnica è la fustellatrice. Fustellare significa tagliare attraverso una lama sagomata secondo la forma di un disegno. A 

differenza del taglio lineare effettuato con il tagliacarte, che al massimo può eseguire un taglio trilaterale, di un blocco di carta. La fustellatura avviene per foglio singolo. Le fustellatrici in genere funzionano col principio delle platine tipografiche, infatti io fustello con una di queste macchine. Anche con le pianocilindriche di fabbricazione tedesca è facile fustellare pure i formati grandi. Basta escludere i rulli di forma e posizionare la fustella al posto dei caratteri tipografici. All’atto dell’impressione il cartoncino viene tagliato secondo la sagoma. La fustella ha l’aspetto di un clichè tipografico dallo zoccolo di legno ed al posto del rilievo zincografico emergono le lame taglienti. L’astuccio sagomato, secondo la preventiva progettazione, viene spogliato dallo sfrido o cascame di contorno ed è pronto per divenire, con le pieghe, una scatola. Noi siamo abituati sempre ad accartocciare gli astucci usati e buttarli nella pattumiera, ma se proviamo ad aprirli con cautela, staccando qualche eventuale lato incollato, avremo sotto gli occhi un cartoncino disteso, sagomato soprattutto nei contorni, e noteremo che al centro della fustella erano