mistero. Le più grosse invenzioni dell’uomo,
dunque, sono proprio in seno alla cultura. Al di là della religione
queste cattedrali assiomatiche si sono così incancrenite
nei secoli, che la loro essenza è entrata a far parte delle cellule e
dei geni. L’incesto, ad esempio, era una cosa aberrante anche per
Freud, come lo è per tutte le persone civili, come noi tutti; una più
audace riflessione, però, ci chiarisce che esso, a prescindere dalle
Sacre Scritture, è un tabù che fa perno anche sui problemi concezionali
causati dai rapporti tra consanguinei, cosa che non inibisce gli animali
non dotati di ragione. Ma l’angoscia dell’uomo, legata al timore di
una probabile assenza salvifica, è strettamente connessa alle pulsioni
inconsce già dalla sessualità prenatale che, censurate poi dalla
cultura, provocano i più deva- stanti sensi di colpa che la sfera emotiva
dell’uomo possa incamerare e sfociano inevitabilmente nello unico
drenaggio dell’angoscia, perché richiamano costantemente l’idea
dell’inferno. Le sospettate o coatte idee incestuose manifeste restano
quasi sempre delle idee in se, pur se morbose, e depri- menti perché
squallide, inferme e aberranti; ma nella
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quasi totalità dei casi i sensi di colpa relativi ad
idee incestuose latenti legate all’età evolutiva, non lasciano rivelare
la loro natura in superficie e si manifestano come un’angoscia
indefinita, preclu- dendo ogni tentativo di rimozione.
Tempi duri per
sublimare arti e professioni cosid- dette nobili, o rifugiarsi nell’ascetismo,
nella poesia, che quasi sempre riflettono 1’infermità esistenziale. Il
lavoro, vasto terreno di sublimazioni della massa, atto a scongiurare la
problematica esistenziale approfondita, viene compromesso dall’alternativa
robotica. Il lavoro a misura d’uomo, spersonalizzato sul parametro del
potere economico, assorbe l’energia mentale al popolo onde garantire il
supporto per reggere i compromessi psichici con la realtà esterna. Altre
invenzioni culturali sono quelle relative alle idee della bellezza e della
ricchezza, che condizionano l’esistenza di miliardi di persone, pur
appartenenti alla priorità numerica. Se si tiene conto che la massa
planetaria è in netta maggioranza non bella e non ricca, non è vero,
allora, che sempre la maggioranza vince, forse non vince quasi mai. Ma il
bello e il successo sono un potere caduco, e oltre a
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