meccanica che rispetta il millesimo di millimetro,
ciò, innanzitutto, per garantire la regolarità dei solchi eseguiti
dalla fresa. Il dito guida provvede a scorrere nei solchi delle matrici
disposte nel compositoio. Dall’altro lato la fresa compie gli stessi
identici movimenti penetrando nel supporto da incidere con un sistema di
discesa a regolazione micrometrica. In più vi è la possibilità di
ridurre (qualche macchina consente pure l’ingrandimento) la dimensione
delle scritte composte, attraverso, come è noto, la regolazione dei
bracci meccanici, servendosi delle scale graduate. I pantografi
interfacciati al computer sono pilotati in modo totalmente
automatico.
Le targhe comuni sono
realizzate in ottone, alluminio, plexiglas, ecc. Alcune sono guarnite da
cornici fuse prefabbricate in serie, altre sono trasformate in ovali
convessi, in rettangoli con bordo, ecc. Per i pantografi manuali i caratteri sono limitati
rispetto ad un campionario tipografico, i caratteri speciali vengono
realizzati attraverso la copiatura da un clichè tipografico negativo
che si adatta al dito guida, cosi pure per realizzare disegni. Per i
pantografi automatici computerizzati non c'è nessun limite.
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Le targhe di plexiglas sono le più diffuse poiché
questa materia non richiede manutenzione dall’intestatario. L’incisione
avviene a rovescio, nella parte posteriore della targa vista di prospetto.
L’ottone ed altri metalli, benché trattati con vernici protettive,
prima o poi vanno soggetti ad ossidazione, quindi richiedono se non
rispazzolature, almeno lucidature manuali con i comuni prodotti
adeguati. La realizzazione di una targa non è un lavoro da sottovalutare
poiché, come tutti i lavori grafici, come dire, di presentazione,
riflette la personalità, il gusto, la professionalità del suo
intestatario. Coloro che realizzano targhe dovrebbero essere in possesso
delle medesime cognizioni grafiche di un buon tipografo: senso delle
proporzioni, gusto, grazia, equilibrio, in una parola: l’euritmia. Ma
ciò non accade. Molte targhe vengono esposte liberamente, nella terra
vesuviana, anche quando rappresentano degli aborti di composizione
grafica. Infine, per concludere, bisogna dire che molte targhe, specie
quelle di grande formato, o quelle prodotte in serie, vengono realizzate
in serigrafia, con ottimi risultati, anche
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