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Ricordo, a proposito, le revisioni fatte a queste macchine, nel Napoletano, dopo il terremoto dell’80. I locali del computer (la fotocomposizione) devono essere al riparo dalle variazioni termiche, dai vapori chimici, dai campi magnetici. Mia nonna, buonanima, aveva più salute addosso, a ottantacinque anni. Bisogna riconoscere, però, che la vegliarda non consentiva la riproduzione elettronica delle immagini, con la possibilità di eseguire selezioni a tono continuo o retinate, mediante retini a contatto o retinatura elettronica. La poveretta, a mala pena, negli ultimi anni, riusciva a discernere il Vesuvio coll pennacchio, da una vecchia cartolina, ma il suo cuore ancora vibrava. I fotoapparecchi laser, senza ombra di dubbio privi di cuore, consentono tutta la gamma di riproduzioni dell’immagine in negativo o in positivo. I documenti possono essere memorizzati e archiviati su supporto magnetico, utilizzati subito o trasmessi a distanza. I densitometri, o sistemi di controllo elettronico, eliminano ogni possibilità di errore sia nei lavori a tratto che nelle policromie. Gli assemblaggi, spesso, vengono eseguiti con l’ausilio di schemi anche prefissati in maniera da consentire la

massima celerità del lavoro, a svantaggio della salute mentale. La cibernetica oggettualmente concretizzata trionfa vittoriosa, il cervello umano già viene parzialmente sostituito con successo, e superato in certe sue potenzialità, infatti le macchine non sbagliano quasi mai, intanto non soffrono, l’angoscia non rientra nel loro ordine d’idee. L’uomo le invidia per questo, vorrà emularle. Non è lontano il giorno, probabilmente, in cui il tipografo verrà digitalizzato perché sarà una macchina egli stesso, un robot dagli occhi vitrei, la voce metallica e cadenzata, e senza cuore.
Uomo, tu non servi più, altri uomini fabbricano quanti ne vuoi di te, meno costosi, poco esigenti in maniera di diritti. Uomo comune, ti mettono da parte, diventi improduttivo, inutile. Ah, povero Marx, quale utopia la tua! Poveri, bottegai tipografi, quelli onesti, incorruttibili, pressati in Campania da tutte le parti... Sopravviveranno col loro lavoro a misura d’uomo, trasognanti nella fragranza della poesia del piombo fuso, oltre che col proverbiale nutrimento di aria, sole e canzoni? Care, vecchie, fuligginose tipografie artigiane, addio ! Non mi dispiace di chiudere in